È costata oltre 14.000 euro la nuova Smart del 118 entrata in servizio nel comune di Arezzo. Allestita come un’automedica di grandi dimensioni, permetterà di effettuare gli interventi urgenti anche nel centro storico cittadino, che non potrebbe essere raggiunto con una vettura standard.
Il denaro neccessario per la realizzazione è arrivato interamente dalle tasche degli stessi aretini che, attraverso le donazioni al Calcit, hanno consentito all’associazione di poter acquistare e poi donare una nuova vettura all’emergenza urgenza di Arezzo.
La cerimonia di consegna delle chiavi dell’automezzo si è svolta di fronte alla porta d’ingresso dell’ospedale San Donato. Da oggi questo veicolo compatto andrà ad ampliare il parco mezzi del 118.
Il mezzo è stato consegnato alla presenza del direttore generale Enrico Desideri, del direttore del Dipartimento dell’Emergenza Urgenza Massimo Mandò, del direttore dell’ospedale Massimo Gialli e del presidente del Calcit Giancarlo Sassoli.
“Grazie a tutti gli aretini e grazie al Calcit”
“Tempo fa Massimo Mando ci ha chiesto di sostenere questo progetto della Smart infermierizzata – ha spiegato Sassoli – Ne abbiamo intuito l’importanza, perché rivolto a tutti i pazienti fragili che con questo servizio potranno ricevere la cura al proprio domicilio, senza viaggi ed attese al Pronto Soccorso. Il costo è stato di circa 14.000 euro, interamente sostenuto dal Calcit grazie ai contributi dei cittadini che, anche in questo caso, sono stati determinanti per l’avvio di un nuovo servizio utilissimo”.
“Il nostro 118 ha ottenuto, anche nell’anno appena trascorso, i migliori risultati d’Italia in termini di tutela dei malati in Emergenza, soprattutto per le reti cardio cerebro vascolari, registrando in tre anni una diminuzione del 27% nella mortalità per infarto – ha concluso Desideri – L’esperienza dello scooterone a tre ruote, perfetto da utilizzare nel periodo estivo, ha confermato quanto sia importante guadagnare anche solo uno o due minuti nel momento del soccorso. D’inverno lo scooterone non è ovviamente un mezzo idoneo. Ecco, il Calcit ha colto di nuovo i bisogni dei malati e l’importanza di supportare la nostra complessa organizzazione. Grazie davvero”.
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