Antonio, infermiere con il sogno di lavorare all’estero ridotto a dormire in strada a causa della disoccupazione

Si tratta di Antonio, un infermiere laureato che, dal giorno della sua laurea non è mai riuscito a trovare alcun lavoro, ne come infermiere ne tantomeno un lavoro generico.

La via Etnea, strada centrale di Catania accoglie molti clochard. Tra i negozi e le vetrine addobbate per le feste natalizie è possibile incontrare un suonatore di flauto che intona “Bella Ciao”, un’anziana e tremolante signora che impugna la Bibbia e raccoglie monete all’interno di un bicchiere e poi c’è un uomo immobile che espone alcuni cartelli.

Si tratta di Antonio, un infermiere laureato che, dal giorno della sua laurea non è mai riuscito a trovare alcun lavoro, ne come infermiere ne tantomeno un lavoro generico.

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A causa di numerose disavventure Antonio è caduto in rovina perdendo tutto, casa compresa.

Dorme in un angolo della Via Etnea esponendo un cartello attraverso il quale chiede aiuto. Antonio mostra la propria laurea, ottenuta anni fa con grandi sacrifici e con tanta fatica facendo presente a tutti i passanti il desiderio di poter lavorare come infermiere.

Parlando con Antonio è possibile ascoltare i sogni dell’uomo. Il suo desiderio è quello di riuscire a trasferirsi nel Regno Unito, dove le possibilità lavorative sono maggiori ma, per il momento, possiede solo una valigia blu ed un cartone utilizzato come materasso. Mangia solo grazie alla compassione degli abitanti del quartiere che gli offrono un panino, un caffè al bar o un pasto caldo.

Antonio espone un volantino nel quale dichiara di rendersi disponibile per qualsiasi lavoro. Ogni passante ha la possibilità di staccare un lembo del foglio per poter conservare il numero di cellulare.

Il cartone con un messaggio eloquente permettere di comprendere cosa debba aver trascorso questo professionista:

Ucciso da una malattia chiamata DISOCCUPAZIONE e da uno Stato mafioso che si arricchisce rubando alla povera gente onesta, togliendo anche la dignità. Il tricolore esiste solo per loro, a noi la bandiera nera. Governo, anziché rubare date ai pensionati e disoccupati il reddito di CITTADINANZA.

Il messaggio è parzialmente nascosto dal coperchio di una scatola di scarpe nel quale i passanti depositano alcune monete: l’elemosina grazie alla quale Antonio riesce a sopravvivere.

Sotto agli spiccioli è possibile ammirare la “preziosa” Laurea in Infermieristica.

Il messggio di Antonio prosegue nel seguente modo:

Cerco lavoro come infermiere o badante o qualsiasi altro lavoro. Per chi può cerco aiuto per andare in Germania o in Inghilterra non avendo la possibilità economica per farlo. Accetto anche da mangiare non avendo una casa.

GRAZIE GOVERNO ITALIA

Grazie a tutti di cuore.

La grande dignità di Antonio lo ha spinto a non chiedere aiuto a nessuno. Forse per paura o forse per vergogna questo infermiere ha preferito trasferirsi sul selciato per non essere di disturbo con i propri problemi.

Eleonora Imbrò

Eleonora Imbró, membro dell’associazione ONLUS IntegriAmoci, sta cercando di aiutare Antonio a realizzare il proprio sogno. Ha organizzato una raccolta di aiuti per l’infermiere con la speranza di poter permettere ad Antonio di abbandonare un paese che, oltre a non avergli dato niente, parrebbe avergli tolto tutto ciò che di materiale fosse in suo possesso gettandolo in mezzo ad una strada. Antonio non ha perso la dignità e la speranza cercando comunque di perseguire il proprio sogno: lavorare come infermiere per ricrearsi una vita degna di essere vissuta.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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