La grave carenza di personale infermieristico potrebbe giungere al termine grazie all’impiego della tecnologia. La sperimentazione del robot-infermiere denominato Cira 3 potrebbe alleviare le immani pressioni che le strutture sanitarie di ogni parte del mondo stanno subendo a causa della pandemia da Covid-19.
Con l’aumentano del numero dei malati e la costante diminuzione di posti letto, attrezzature e personale a disposizione un aiuto prezioso potrebbe giungere dalle macchine high-tech.
Si potrebbe correre il rischio di soppiantare risorse umane con macchinari che svolgono le stesse mansioni di una persona? Per scoprirlo, vediamo cosa sia veramente Cira 3, attraverso l’articolo di Silvia Zingale.
Mentre la Cina saluta il virus da lontano e l’Italia pensa al Lockdown selettivo per età, l’Egitto “costruisce infermieri”. L’invenzione che dovrebbe essere miracolosa si deve all’ingegnere egiziano Mohamed El-Komy. Il progetto è nato perché un ospedale privato in Egitto voleva aiutare gli operatori sanitari a sopportare meglio lo stress della seconda ondata di Covid-19. Cira 3 sarebbe in grado di effettuare tamponi, esami del sangue, ecocardiogrammi, radiografie, misurazioni della temperatura corporea. Inoltre, non solo potrebbe curare il Coronavirus, ma si comporterebbe come un operatore sanitario.
Come se non bastasse il robot presenterebbe caratteristiche umane per far sentire i pazienti più a loro agio. Se dei robot come Cira 3 entrassero in circolazione negli ospedali e adempissero esattamente questi compiti, sarebbero sicuramente una duplice mano santa. Infatti, oltre a ridurre il rischio di collasso delle strutture sanitarie, ridurrebbe anche il rischio di contagio, in quanto diminuirebbero i contatti tra persone. Ma gli interrogativi su possibili effetti contrari sono ancora molti.
ZI pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di ospedalizzazione, o peggio, terapia intensiva, sono già privati dei loro affetti. L’unica cosa su cui possono contare è la cura medica ed il supporto psicologico. Cira 3 potrebbe garantire anche quello? A questo quesito non si può ancora rispondere in quanto non è stato ancora rilevato l’impatto del robot inventato dal giovane ingegnerecon gli esseri umani. Sicuramente ci sarà ancora molto da interrogarsi sul progresso della scienza e sui suoi possibili
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