Assurde le polemiche strumentali di chi vorrebbe fare divisioni.
Lʼintesa che è stata trovata ieri, sulla suddivisione delle risorse aggiuntive statali (18 milioni) e regionali (37 milioni) tra la Regione Piemonte e tutti i Sindacati dei lavoratori del Comparto sanità (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Nursing Up, FSI Usae e Fials) e le sigle della Dirigenza (Fp Cgil, Federazione Cisl Medici e Uil Fpl, Fedir Sanità), rappresenta una positiva sintesi delle necessità che sono state esposte, in rapporto alle esigenze dei lavoratori della sanità piemontese, che ha affrontato uno dei periodi più difficili della sua storia.
I rappresentanti sindacali del personale del Comparto e della Dirigenza sottolineano che si tratta di una corretta suddivisione delle somme derivanti dal D.L. 18/2020 e di quelle messe a disposizione dalla Regione Piemonte, sulla quale auspicabilmente a breve verranno concluse le trattative per le modalità contrattuali di corresponsione ai singoli lavoratori.
Questo accordo rappresenta di fatto un primo e importante riconoscimento al fine di riconoscere economicamente il rischio e il disagio affrontato dalle lavoratrici e dai lavoratori del SSR nel corso dellʼemergenza Covid-19.
I sindacati del comparto sanità Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, FSI Usae e Fials e le sigle della Dirigenza Fp Cgil, Federazione Cisl Medici, Uil Fpl aggiungono: “Di certo noi, come rappresentanti dei lavoratori, in questi mesi non siamo mai stati teneri nei confronti della gestione dellʼemergenza da parte della Regione. In tal senso riteniamo che questo primo positivo accordo per il personale della sanità possa rappresentare un tangibile riconoscimento della professionalità e abnegazione che i professionisti sanitari hanno profuso per il contrasto al virus
. Il lavoro è ancora tanto, gli obiettivi, per noi, rimangono gli interventi strutturali nelle buste paga che devono diventare permanenti, cancellando ad esempio le incongruenze per il pagamento delle indennità malattie infettive, che in questi giorni stanno facendo tanto discutere. Le altre battaglie le affronteremo, come sempre, una alla volta, nelle prossime settimane. Chi invece vuole individuare lavoratori del comparto sanità di serie A e di serie B, o peggio ancora chiede la sottoscrizione di accordi economici sulla base delle aliquote IRPEF, cercando divisioni in chi ha o chi avrebbe più o meno diritti, sbaglia, e di grosso, lʼapproccio politico a una questione che dovrebbe invece unire i diritti di tutti i lavoratori a prescindere dai profili professionali. Perché negli ospedali, con divisa e camice addosso e davanti ai malati, siamo tutti, sempre e solo una cosa sola: professionisti che combattono, mettendo anche a rischio la propria vita, per la salute dei cittadiniˮ.Le Organizzazioni sindacali del comparto sanità: Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, FSI Usae e Fials e le sigle della Dirigenza Fp Cgil, Federazione Cisl Medici, Uil Fpl.
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