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Creati due nuovi antibiotici progettati dall’IA per battere i super-batteri

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Garattini (Istituto Mario Negri): "L'Italia è il Paese europeo che utilizza più antibiotici. Da noi manca la medicina territoriale"
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L’intelligenza artificiale del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha creato NG1 e DN1, due antibiotici totalmente nuovi efficaci contro gonorrea e MRSA, promettendo una svolta nella sanità globale

In un progresso significativo per la medicina e la sanità, i ricercatori del MIT hanno utilizzato l’intelligenza artificiale (IA) per generare due nuovi antibiotici, denominati NG1 e DN1, in grado di colpire efficacemente superbatteri come Neisseria gonorrhoeae resistente e Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA).

AI contro la resistenza antimicrobica: un progetto innovativo

La crisi della resistenza antimicrobica è al centro del dibattito internazionale, avvertita come una vera e propria emergenza sanitaria. I ricercatori del MIT hanno generato oltre 36 milioni di composti teorici tramite modelli di deep learning (CReM, VAE), e li hanno poi selezionati con criteri stringenti: efficacia, non-tossicità, e diversità strutturale rispetto agli antibiotici esistenti.

Per NG1, il team ha adottato un approccio “fragment-based”: a partire da un frammento chimico chiamato F1, è stato rafforzato attraverso algoritmi generativi, fino a isolare NG1 che ha dimostrato efficacia contro N. gonorrhoeae resistente, anche in modelli murini.

Il secondo antibiotico, DN1, è nato invece da un modello “unconstrained” che partiva da un singolo atomo per costruire da zero molecole nuove. Dopo selezioni e sintesi, DN1 ha mostrato capacità di eliminare MRSA in coltura e di curare infezioni cutanee nei topi.

Meccanismi d’azione innovativi

Una delle principali novità riguarda i meccanismi d’azione: NG1 sembra bersagliare LptA, una proteina chiave nella sintesi della membrana esterna di N. gonorrhoeae, mentre DN1 agisce in modo più ampio sulla membrana batterica, senza replicare i meccanismi degli antibiotici tradizionali.

Collaborazioni e prospettive future

Il non profit Phare Bio collabora con il MIT per migliorare e portare avanti ricerca preclinica, modificando chimicamente NG1 e DN1 e preparando il terreno per test più avanzati.

Secondo James Collins, professore del MIT e autore senior dello studio, questa strategia apre la strada all’esplorazione di spazi chimici fino a pochi anni fa inaccessibili, con nuove possibili applicazioni contro patogeni di alto rischio come Mycobacterium tuberculosis e Pseudomonas aeruginosa.

Contesto globale e urgenza sanitaria

La resistenza antimicrobica è un’emergenza di sanità pubblica: si stima provochi quasi 5 milioni di morti l’anno in tutto il mondo. L’ultima vera classe di antibiotici risale agli anni ’80, e la pipeline farmaceutica è da tempo in difficoltà.

L’impiego delle tecniche IA può dunque rappresentare un elemento chiave per una nuova era degli antibiotici: una sorta di “seconda golden age”.

Redazione NurseTimes

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