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Batteri Gram-positivi e Gram-negativi: le differenze che devi conoscere

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Quando si parla di batteri la distinzione tra Gram-positivi e Gram-negativi è una delle più importanti in microbiologia. Questa differenza non è solo accademica, ma ha implicazioni dirette sulla diagnosi delle infezioni e sull’efficacia degli antibiotici. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Che cosa distingue i Gram-positivi dai Gram-negativi?

La principale differenza tra batteri Gram-positivi e Gram-negativi risiede nella struttura della loro parete cellulare, che influenza:

  1. La colorazione con il metodo di Gram, utilizzato per identificarli al microscopio.
  2. La resistenza agli antibiotici.
  3. La loro virulenza e capacità di causare malattie.

Ecco un approfondimento sui principali aspetti distintivi:

1. Struttura della parete cellulare

Gram-positivi

  • Possiedono una parete cellulare spessa, composta principalmente da peptidoglicano, uno strato robusto che fornisce resistenza e stabilità.
  • Contengono acidi teicoici e acidi lipoteicoici, che svolgono ruoli strutturali e funzionali.
  • Non hanno una membrana esterna.

Gram-negativi

  • La loro parete cellulare è sottile e presenta un ridotto strato di peptidoglicano.
  • Sono caratterizzati dalla presenza di una membrana esterna, ricca di lipopolisaccaridi (LPS), che agisce come una barriera protettiva contro antibiotici e agenti esterni.
  • Hanno uno spazio periplasmico tra la membrana esterna e il peptidoglicano, che ospita enzimi importanti.

2. Metodo di Gram: come si colorano?

Il metodo di Gram è una tecnica di laboratorio che distingue i batteri in base alla capacità della loro parete cellulare di trattenere il colorante:

Gram-positivi

  • Si colorano di blu o viola grazie al loro spesso strato di peptidoglicano, che intrappola il colorante cristallino violetto.

Gram-negativi

  • Si colorano di rosa o rosso dopo la decolorazione con alcol o acetone e la successiva applicazione della safranina, un colorante di contrasto.
  • La membrana esterna rende più facile la decolorazione.

3. Resistenza agli antibiotici

La struttura della parete cellulare influisce sulla sensibilità agli antibiotici:

Gram-positivi

  • Sono generalmente più sensibili agli antibiotici che agiscono sul peptidoglicano, come la penicillina e altri beta-lattamici.
  • Sono meno resistenti agli agenti fisici e chimici.

Gram-negativi

  • Sono più resistenti grazie alla membrana esterna, che impedisce a molte molecole, inclusi antibiotici, di entrare.
  • Possono produrre tossine chiamate endotossine (parte del lipopolisaccaride), che aumentano la loro virulenza.

4. Esempi di batteri Gram-positivi e Gram-negativi

Gram-positivi

  • Staphylococcus aureus: causa di infezioni cutanee e polmoniti.
  • Streptococcus pneumoniae: principale responsabile di polmoniti e otiti.
  • Clostridium difficile: associato a infezioni intestinali gravi.

Gram-negativi

  • Escherichia coli: spesso associato a infezioni urinarie.
  • Salmonella enterica: causa di gastroenteriti.
  • Pseudomonas aeruginosa: batterio resistente, responsabile di infezioni ospedaliere.

Perché è importante conoscere questa differenza?

Sapere se un’infezione è causata da un batterio Gram-positivo o Gram-negativo è fondamentale per scegliere il trattamento antibiotico più efficace. Ad esempio, molti antibiotici che funzionano bene contro i Gram-positivi sono inefficaci contro i Gram-negativi, a causa della barriera protettiva della loro membrana esterna. Inoltre alcuni Gram-negativi, come Pseudomonas aeruginosa, sono noti per essere particolarmente resistenti e difficili da trattare, rappresentando una sfida significativa per i medici.

Redazione Nurse Times

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