672 Infermieri si candidano ad un finto annuncio a Stipendio Zero in poche ore

672 Infermieri si candidano ad un finto annuncio a Stipendio Zero in poche ore: come impedire che la classe infermieristica si autodistrugga? Chi dovrebbe pensare al bene degli Infermieri?

672 Infermieri si candidano ad un finto annuncio a Stipendio Zero in poche ore: come impedire che la classe infermieristica si autodistrugga?

Chi dovrebbe pensare al bene degli Infermieri?

Annunci lavorativi sempre più ridicoli ed offensivi popolano il web, i giornali e le bacheche. Infermieri pronti a tuffarsi nel mondo del lavoro impiegati come tirocinanti, arruolati con “Garanzia Giovani” e retribuiti con poche centinaia di euro o pagati con Voucher sono ormai la normalità.

Mi sono più volte chiesto per quale motivo continuino ad essere pubblicati annunci allucinanti.

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Possibile che qualcuno risponda a simili bestialità?

Non sono bastati 3 anni di tirocinio tecnico/pratico universitario che hanno garantito migliaia di ore di lavoro gratuito alle aziende ospedaliere?

Occorre davvero regalare altro prezioso tempo ad un datore di lavoro che non è intenzionato a retribuirci?

Per capire cosa spinga un giovane infermiere a rispondere ad annunci a dir poco imbarazzanti ho deciso di crearne uno mio, fingendomi un datore di lavoro.

Ho cercato di capire quali siano i motivi che spingono gli infermieri a sottovalutare il prestigio professionale del quale dovrebbe godere un professionista intellettuale che il più delle volte pare non sapere di esserlo.

Ho offerto un posto di lavoro Full Time da infermiere proponendo un tirocinio non retribuito. Per essere sufficientemente chiaro ho specificato che il compenso sarebbe stato di ZERO EURO.

Ho richiesto una “Laurea in Scienze Infermieristiche” fingendo di non conoscere la differenza tra laurea triennale e laurea magistrale, ho parlato di amore per il lavoro dicendo a tutti che il contratto di lavoro gratuito avrebbe potuto anche essere rinnovato.

Ho richiesto un’esperienza lavorativa di 3 anni e passione per un occupazione impossibile da amare a queste condizioni.

Insomma ho inserito molti particolari che avrebbero fatto accapponare la pelle a qualsiasi infermiere più che convinto che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di rispondere, ma mi sbagliavo. Dopo pochi minuti iniziano ad arrivare le prime mail di notifica dal sito sul quale ho pubblicato l’annuncio.

“Buongiorno, ho letto il Vs annuncio e sono molto interessato. Sono neolaureato in infermieristica ma ho esperienza di 6 mesi presso RSA con 120 utenti. Resto in attesa di Vs, distinti saluti.”

“Vorrei maggiori informazioni riguardo l’annuncio in oggetto.”

“Buongiorno, desidero avere maggiori informazioni in merito al vostro annuncio… di cosa si tratta? Grazie.”

“Buongiorno vi allego il mio curriculum vitae per eventuali possibilità lavorative presso la vostra attività.
Saluti Marco C*******”

Migliaia di infermieri hanno creato discussioni nei gruppi infermieristici, molti hanno scritto al collegio provinciale Ipasvi di Milano, essendo la proposta valida per la provincia lombarda, altri hanno contattato indignati gli Admin del sito Bakeca.

Nulla di tutto ciò ha però portato al risultato desiderato. Lo scabroso annuncio lavorativo ha continuato ad essere esposto sulla pagina. Altri siti di annunci hanno ricopiato l’offerta causando un interesse globale verso questa offerta lavorativa.

Nel giro di sole 48 ore ho ricevuto 672 mail di notifica dal sito dedicato alla ricerca di lavoro con altrettanti curricula. Meno di una decina di colleghi si sono dichiarati indignati per la proposta lavorativa.

Una giovane collega ha avuto il coraggio di rispondere a modo ad un’offerta inqualificabile:

Salve, quando ho letto l’annuncio mi è venuto un colpo al cuore ma soprattutto mi sono fatta delle grandissime risate!… non per dire ma…avete idea di quanto si investe per mantenersi gli studi universitari per diventare futuri infermieri? avete idea di quanti sacrifici facciamo noi studenti durante i tirocini senza un minimo di retribuzione… (anzi per di più veniamo trattati da schiavi)…e dopo tutto ciò avete il coraggio di cercare personale laureato ( e per di più la cosa comica è che cercate con almeno tre anni di esperienza) per lavorare gratis??? Dovreste vergognarvi solo a scriverlo… spero sia uno scherzo…o forse non avete idea delle responsabilità di un infermiere…anche noi giovani laureati abbiamo bisogni di farci una famiglia e se abbiamo scelto di fare questo lavoro non è solo per l’amore che dedichiamo ai nostri pazienti ma anche perché abbiamo bisogno di campare e di dare a mangiare ai nostri futuri figli…. ripeto… cancellate l’annuncio. ..fate ridere.

Nonostante le numerose segnalazioni all’Ipasvi o agli Admin della pagina Bakeca nessun provvedimento è stato adottato. Sarebbe bastata una risposta alle numerose mail inviate dagli infermieri ma, come al solito, tutto ha taciuto.

Solo una testata giornalistica ha dato risalto alla notizia di questa assurda ricerca di personale senza però fare nulla di concreto a tutela della professione. Un post finalizzato semplicemente alla conquista di qualche facile “mi piace” sulla pagina principale è stato realizzato ma nessun riferimento a cosa avrebbero potuto o dovuto fare i numerosi Infermieri è stato inserito.

Una domanda sorge spontanea: chi deve tutelare la professione infermieristica?

Le numerose mail di protesta degli iscritti sono state come al solito ignorate ed il 97% degli infermieri che hanno contattato il fantomatico datore di lavoro si sono dimostrati fortemente interessati ad un’offerta che farebbe accapponare la pelle.

Appare davvero difficile impedire che il fenomeno del volontariato infermieristico possa dilagare se questi sono i presupposti.

Fortunatamente questo annuncio non ha mietuto alcuna vittima ma quanti annunci simili ricevono migliaia di curricula provenienti da infermieri disperati ogni giorno?

Cosa sarebbe corretto fare trovandosi di fronte ad una cosa simile?

La cosa che parrebbe più ovvia sarebbe non rispondere ad un annuncio simile, anche se è evidente che, per qualche strano motivo, l’infermiere riesca a trovare il lato positivo anche nella più cupa delle situazioni.

Molti professionisti si sono giustificati su Facebook dicendo che in questo modo avrebbero potuto acquisire la preziosa esperienza lavorativa, fondamentale per poter ambire ad un ottimo posto di lavoro e poter avere una brillante carriera.

Giustificazioni che l’infermiere è un vero esperto nel ricercare: proprio come il giro letti sarebbe fondamentale per valutare la cute dei pazienti, lavorare gratis sarebbe ritenuto fondamentale per poter fare carriera.

Oltre a rifiutare categoricamente condizioni simili occorre denunciare questi soprusi con ogni mezzo a nostra disposizione: social network, stampa, autorità competenti, forze dell’ordine.

Finché ognuno di noi continuerà a non interessarsi di un problema simile, essendo già serenamente occupati e finché i giovani laureati saranno così disperati (per cause di forza maggiore) questa situazione non potrà far altro che aggravarsi ulteriormente.

Intanto una notevole iniziativa in questo senso è stata presa dagli assessori alla Sanità e alle Politiche del Lavoro della regione Piemonte di fronte ad una denuncia partita dal collegio Ipasvi torinese.

Dopo un incontro in regione è stata accolta la richiesta ipasvi con la costituzione dell’osservatorio per le professioni sanitarie (VEDI).

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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