Tesi Infermieristica “Il Nursing nella violenza di genere”

Giunge al nostro indirizzo mail redazione@nursetimes.org il lavoro di tesi della dott.ssa Valentina Brogna dal titolo “Il Nursing nella violenza di genere”, laureatasi presso l’Università degli Studi di Parma, nell’a.a. 2017 – 2018

Continua il grande successo per il progetto editoriale di Nurse Times denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis)

Giunge al nostro indirizzo mail redazione@nursetimes.org il lavoro di tesi della dott.ssa Valentina Brogna dal titolo “Il Nursing nella violenza di genere”, laureatasi presso l’Università degli Studi di Parma, nell’a.a. 2017 – 2018.

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….di Valentina Brogna

 Background

 La violenza è da sempre parte dell’esperienza umana: i soggetti maggiormente coinvolti sono quelli di sesso femminile, la cui unica colpa da espiare è quella di esser donne in quanto tali. Lo stupro e l’abuso fisico sono stati taciuti e censurati, fino a quando cessa di essere – un crimine contro la morale pubblica- ed è riconosciuto come – crimine contro la persona- . E’ questo il punto di partenza della lotta contro i crimini sulle donne: il primo gradino verso questa libertà è rappresentato dalla richieste di aiuto che, milioni di donne ogni anno, rivolgono ai Dipartimenti di Emergenza Sanitari.

Obiettivo

E’ stata condotta una revisione bibliografica sul ruolo esercitato dall’infermiere, nei dipartimenti di emergenza, nella prima risposta ai bisogni di una donna, appena stata vittima di violenza/abuso sessuale.

Metodologia

 La revisione bibliografica è stata condotta con un’indagine di consultazione delle principali banche dati biomediche: le piattaforme di Pubmed, Cinhail. Su quest’ultima, è stata condotta una ricerca incrociata fra la piattaforma medesima e Medline, Psycho info e Socindex. E’ stata, inoltre, condotta attraverso una ricerca in letteratura grigia, utilizzando il motore di ricerca Google Scholar. Il reperimento di articoli scientifici nel primo caso, e di documenti attinenti alla letteratura grigia è stato ottenuto inserendo nella stringa di ricerca parole chiave in lingua inglese: “nurse”, “woman violence”, “kit sexual assault”, “sane”. Esse sono state accoppiate in diversi accostamenti, per affinare al meglio la ricerca degli articoli scientifici. Sono stati, inoltre, consultati siti web ufficiali dell’OMS, Ministero della Salute, Associazione Italiana Infermieri Legali e Forensi (AILF), Diritto Penale Contemporaneo, Federazione Nazionale Ordini professioni Infermieristiche (FNOPI), Banca Dati Statistica Istat; è stato consultato anche 6 il Quotidiano Sanitario Nazionale di Informazione Infermieristica, Nurse 24. Gli articoli originari da cui si è partiti sono n° 534, arrivando ad includere nella revisione n° 22 articoli.

Risultati

 Sulla base degli articoli revisionati emerge che i professionisti sanitari, soprattutto gli infermieri, sono principalmente sopraffatti da un forte sentimento di empatia nei confronti di donne abusate/violentate, che si tramuta spesso in stress emotivo quando percepiscono la propria scarsa preparazione professionale ed incapacità nell’aiutarle totalmente. Nonostante la presenza di protocolli/linee guida sulla gestione di pazienti vittime di abuso e l’introduzione di kit post assalto per la raccolta delle prove di avvenuta violenza, le vittime denunciano una seconda vittimizzazione fisica e psicologica subita per mano della leggerezzasuperficialità- incompetenza degli infermieri, che diventano complici inconsapevoli dei loro stessi aguzzini. I problemi maggiormente evidenziati nella vittima risultano derivati dalla Sindrome da trauma di sturpro: dolore acuto, Coping difensivo, Disturbo dell’Immagine Corporea, Scarsa Autostima Situazionale e rischi come quello di Infezione, di Compromissione della dignità Umana e di suicidio.

 Conclusioni

 Al centro dell’assistenza è necessario porre la vittima, instaurando un piano di assistenza specifico ai bisogni di cura, che una figura specializzata come l’infermiere forense, sarebbe in grado di attuare nel rispetto dell’assistito stesso. E’ necessario, inoltre, sfatare i miti che dipingono le stesse vittime responsabili di aver alimentato il proprio aguzzino, poiché non c’è giustificazione alcuna alla violenza, aiutandole ad eliminare il senso di colpa che grava su di loro. Questo è possibile mediante un’azione di educazione rivolta alla società, ma soprattutto di comprensione e ascolto rivolta alle stesse vittime.

Redazione Nurse Times

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Tesi “Il Nursing nella violenza di genere”

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