BARI – I due miliardi di euro in più per il fondo sanitario nazionale, inseriti nella legge di stabilità del 2016, non si discutono. Che possano bastare per tutto, questo resta tema di confronto.
Almeno stando alle rassicurazioni del sottosegretario alla Salute del Governo Renzi, Vito De Filippo: alla affollata platea presente al Parco dei Principi di Bari, convocata per il convegno promosso dalla Fials per discutere di rinnovo contrattuale, conferma quello che già era emerso con la presentazione della legge di stabilità.
Quattro capitoli sintetizzati da De Filippo che, però, non convincono fino in fondo i rappresentanti sindacali: “Se quelli sono i soldi, allora non saranno sufficienti per tutto” ribatte il segretario provinciale Fials di Bari, Massimo Mincuzzi.
A fargli eco è anche il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone: “Siamo onorati della presenza di un vice ministro e del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, ma la questione resta: i rinnovi contrattuali in sanità si possono fare andando a colpire gli sprechi”.
De Filippo annuncia, tornando alle questioni contrattuali, che il Governo è pronto a presentare un emendamento alla legge di stabilità per fissare la cifra da destinare all’adeguamento degli stessi.
Mincuzzi, dal punto di osservazione della Fials, ascolta e rilancia: “Vediamo prima le carte, altrimenti mercoledì prossimo, come annunciato in altre occasioni, ci incateneremo per protesta”.
Meno barricadera è la Fials sul piano di riordino ospedaliero per la Puglia: “Le nostre criticità le abbiamo illustrate al Presidente Emiliano”. Che sull’argomento ammette di aver trovato in questa rappresentanza sindacale un alleato, ribadendo che in Puglia non è possibile avere 40 ospedali per quattro milioni di abitanti e che il decreto ministeriale 70 (“non lo abbiamo calato dall’alto”, si difende De Filippo) “serve a razionalizzare la spesa” sottolinea Emiliano.
Che al premier Renzi fa inviare un tweet (“sono d’accordo con il Dm 70”), anticipandogli una battaglia sulla quale non farà un passo indietro: “Chiederò una deroga per Taranto, dove la situazione epidemiologica è drammatica. Quello dell’Ilva è un inquinamento di Stato e quindi devo avere le armi per curare i feriti”. L’ultimo pensiero Emiliano lo riserva al futuro della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie: “La Regione dà 40 milioni di euro all’anno. Se non la prende nessuno, la gestiamo noi. Ci sono 1.100 dipendenti da tutelare, anche se sono più dei pazienti”.
Salvatore Petrarolo
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