Infermieri

Revisione profilo oss, Nursing Up: “Che non serva a tappare le falle della carenza di infermieri”

Infermieri, Nursing Up De Palma. Revisione del profilo dell’Operatore Socio Sanitario e nascita di un nuovo operatore di interesse sanitario che collabora con l’infermiere. Incontro interlocutorio con i rappresentanti delle Regioni: nessuna preclusione di principio, ma certo non vorremmo che si trattasse di una via traversa per tappare le falle della carenza di infermieri. 

Se così fosse, e se in contemporanea le istituzioni non decideranno di adottare provvedimenti finalizzati ad una concreta valorizzazione del ruolo e del trattamento economico dell’infermiere, la carenza di  tali figure sarà destinata ad aggravarsi, con il rischio concreto di una pericolosa involuzione a danno della qualità dell’assistenza.

ROMA 13 APR 2023 – Si è tenuto lo scorso 12 aprile l’incontro tra i tecnici delle Regioni ed i rappresentanti del Nursing Up, rispetto ai due provvedimenti che, ancora in bozza  potrebbero arrivare presto sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. 

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Nel primo si ridefinisce il profilo professionale dell’Operatore socio sanitario, nel secondo si individua invece una nuova figura professionale, qualificata come “di interesse sanitario” .

Rispetto a tali iniziative, che potremmo definire di evoluzione delle altre qualifiche professionali del mondo sanitario, la posizione del nostro sindacato rimane per il momento interlocutoria. 

Noi non ce la sentiamo di nascondere legittimi dubbi e perplessità rispetto ai rischi che potrebbero scaturire da tutto questo. 

Facciamo chiarezza, e mettiamo sul tavolo le nostre riflessioni rispetto a quanto sta accadendo.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Non vorremmo mai che, in un momento di emergenza come questo, legato alla carenza di infermieri disponibili, la politica, attraverso la creazione di questa nuova figura di “operatore di interesse sanitario”, stesse per l’ennesima volta venendo meno ai suoi doveri di valorizzazione di ruolo e contrattuale della professione infermieristica, provando ad aggirare l’ostacolo, come accaduto già in passato. 

Non neghiamo affatto di essere di fronte ad una evoluzione, che interessa talune qualifiche professionali del mondo sanitario, verso le quali non abbiamo  nulla in contrario, tanto è vero che, nei prossimi giorni, metteremo nero su bianco il nostro apporto rispetto ai documenti che abbiamo valutato. 

L’aggiornamento dei percorsi di studio che fanno riferimento ai due provvedimenti in questione, pronti ad essere attuati dalle Regioni, ovvero la Revisione del profilo dell’Operatore Socio Sanitario, e la nascita della nuova figura di “operatore di interesse sanitario”, possono rappresentare, a nostro avviso, un concreto vantaggio per il sistema solo e soltanto se la politica agirà su entrambi i fronti, creando anche e contemporaneamente le premesse organizzative per un differente e più inclusivo e qualificante impiego delle professionalità sanitarie, in primis quelle degli infermieri e delle ostetriche, e quindi con la necessaria revisione dei modelli organizzativi, cosa di cui le aziende sanitarie hanno bisogno come il pane.

Insomma, ben venga la creazione di nuove figure sanitarie, ben vengano evoluzioni che potrebbero fare solo bene alla salute del nostro sistema, ma a condizione che siano adottati, contemporaneamente, i provvedimenti necessari, quelli che conducano alla tanto attesa valorizzazione, sia di ruolo che contrattuale, degli infermieri e degli altri professionisti della sanità, quella che attendiamo legittimamente da anni.

Questo abbiamo chiesto ai referenti tecnici delle Regioni, sollecitando a non commettere il grave errore di voltare le spalle, ancora una volta, ai professionisti della sanità, semplicemente puntando, al solo scopo di sopperire alla carenza di personale, alla creazione di un nuovo operatore pseudo sanitario a cui verranno affidate attività sanitarie , che per prassi sono state sempre svolte dagli infermieri. 

Se così fosse, anziché combattere la carenza di infermieri partendo dalla valorizzazione di chi combatte da anni sul campo, anziché arginare la fuga di colleghi all’estero ricreando le condizioni per convincere i giovani professionisti a restare, anziché ridonare appeal ad una professione che perde i pezzi a cominciare dal calo di iscrizioni ai test di ammissione ai percorsi universitari, il nostro sistema punterà a dare risposte ai bisogni della collettività optando per il piano “B”.

E quindi favorirà l’ulteriore acuirsi della grave carenza di professionisti infermieri proprio a causa della sua scelta di puntare solo su “figure pseudo sanitarie alternative”, che certo, a costi inferiori e con percorsi formativi non paragonabili nemmeno lontanamente a quelli dei professionisti sanitari laureati, svolgeranno parte delle attività sanitarie oggi di competenza di questi ultimi, ma con il rischio evidente, di una pericolosa involuzione della qualità della risposta verso i bisogni di assistenza sanitaria dei cittadini. 

La politica non dimentichi che, senza un intervento strutturale sull’intera macchina organizzativa, e se non si considera, prima di tutto, la necessaria revisione degli attuali modelli organizzativi obsoleti mediante l’impiego dei professionisti sanitari ex legge 42/1999 in funzioni innovative confacenti con i loro attuali livelli di competenze e responsabilità, i tentativi di mescolare carte e competenze in un contesto delicato come quello del SSN non potranno che avere un esito negativo, e che occorre individuare sistemi concreti di valorizzazione di questo capitale umano  indispensabile, che rappresenta il perno della sanità del presente e del futuro, fondamenta da cui ricostruire e ripartire, e che non può certamente essere messo da parte», chiosa De Palma. 

Redazione NurseTimes

Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Addio a Marisa Cantarelli, pioniera dell’infermieristica in Italia: una vita dedicata alla cura e all’innovazione

Si è spenta oggi a Milano all'età di 94 anni Marisa Cantarelli, prima teorica dell'assistenza…

28/09/2024

Per il Magnifico Rettore dell’Università di Trento gli infermieri sono ‘paramedici’: la replica dell’OPI

Replica al Magnifico Rettore dell’Università di Trento: Gli infermieri sono professionisti sanitari, il paramedico è una figura…

28/09/2024

Trapianto di capelli e chirurgia estetica a Istanbul: la Clinica Murat Makascı rappresenta l’eccellenza

Negli ultimi anni, Istanbul si è affermata come una delle capitali mondiali per il trapianto…

28/09/2024

Violenza sessuale in ascensore: infermiera denuncia medico dopo settimane di silenzio

Un grave episodio di violenza sessuale è emerso solo recentemente, nonostante i fatti siano accaduti…

28/09/2024

Salute, DL anti-violenze, Nursing Up: Per noi è solo un inizio, il Governo può e deve fare di più

Manca all’appello un piano di revisione del Viminale per attuare la presenza dei presidi fissi…

28/09/2024

Addio a Marisa Cantarelli: la prima teorica dell’assistenza infermieristica in Italia si spegne a 94 anni

Oggi, Milano ha detto addio a Marisa Cantarelli, pioniera e prima teorica dell’assistenza infermieristica in…

28/09/2024