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Piemonte: “Carenza di infermieri e turni massacranti” Nursing Up chiede incontro urgente

La richiesta sottoscritta dal Segretario Regionale del sindacato Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri è indirizzata ai vertici regionali

La richiesta sottoscritta dal Segretario Regionale del sindacato Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri è indirizzata ai vertici regionali

“Dopo l’avvenuta firma, negli uffici regionali di Direzione sanitaria, di un protocollo d’intesa tra l’Ente e le rappresentanze sindacali dei medici, riguardo alla gestione del personale nei Pronto Soccorso, indirizzato all’inserimento in tali realtà di medici non specializzati ovvero medici neo laureati, crediamo sia opportuno valutare l’apertura di un tavolo di confronto regionale che coinvolga anche tutti gli altri rappresentanti dei lavoratori del comparto sanità, per programmare in modo costruttivo e mirato il futuro della sanità piemontese.

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In qualità di sindacato degli Infermieri e delle Professioni sanitarie, deputato a rappresentare migliaia di professionisti che ogni giorno con abnegazione operano nella sanità piemontese, chiediamo quindi un incontro urgente con l’assessorato, per proporre e discutere le necessarie azioni indirizzate a migliorare la condizione dei professionisti del comparto sanità, che operano nelle strutture piemontesi, oggi alle prese con gravi problemi di carenza di personale e turni massacranti.

Crediamo infatti che i problemi relativi alla gestione della sanità vadano affrontati in maniera organica e non a comparti separati. Nei Pronto Soccorso, come nelle aziende sanitarie in generale, vi è una generale grande necessità di infermieri, di professionisti della sanità e di Oss, che crea situazioni di estrema emergenza e obbliga i (pochi) presenti a lavorare in condizioni difficilissime.

Manca, in Piemonte, una metodologia di calcolo del fabbisogno di personale nelle varie realtà sanitarie, che possa creare parametri certi su cui basare le azioni di programmazione e gestione del comparto. È necessario pensare ad una organizzazione della sanità che sia sempre più orientata a valorizzare la competenza di infermieri e professionisti sanitari in modo che possano correttamente operare con autonomia e responsabilità.

Questi sono solo alcuni spunti, infatti l’elenco degli ambiti su cui agire è lungo e va dall’organizzazione del territorio all’edilizia sanitaria. Ma affrontarli in modo organico, discutendo in modo costruttivo con l’amministrazione regionale, programmando gli interventi, a partire dalle assunzioni, magari con un cronoprogramma che tenga conto delle priorità in maniera mirata e che poi sia attuato concretamente, è fondamentale. Infatti, è necessario provvedere alla messa in sicurezza del personale sanitario, con misure strategicamente funzionali per supportare il ricambio generazionale di un personale sempre più vecchio, usurato, ma sottoposto quotidianamente a carichi di lavoro enormi.

Insomma è ora di creare una visione di valorizzazione degli infermieri e delle professioni sanitarie, con la certezza tale intento sia l’unica via per migliorare e rendere più efficiente tutto il sistema sanità. Perché la sanità di oggi è un corpo unico fatto di professionisti che operano fianco a fianco nelle loro specifiche funzioni, siano essi medici, infermieri o professionisti sanitari.

Comprendiamo che possa creare tensione lo spettro di un eventuale piano di rientro per un disavanzo annunciato di 425 milioni di euro, tradotto per alcune aziende in piani di efficientamento complessi da realizzare, ma coinvolgere tutti i rappresentanti dei lavoratori del comparto sanità nella soluzione del problema è l’unica via per “curare” davvero la sanità piemontese. Attendiamo dunque, urgentemente, di essere convocati, dall’assessorato, per iniziare un percorso che possa affermare la fondamentale centralità anche degli infermieri e delle professioni sanitarie nella gestione della sanità“.

Redazione Nurse Times

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