NeXT. Tesi “La relazione Infermiere – Paziente in Pronto Soccorso/DEA”

Giunge al nostro indirizzo mail redazione@nursetimes.org il lavoro di tesi della dott.ssa Lovallo Carmen

Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times

Giunge al nostro indirizzo mail redazione@nursetimes.org il lavoro di tesi della dott.ssa Lovallo Carmen dal titolo “La relazione Infermiere-Paziente in Pronto Soccorso/DEA: il difficile equilibrio tra capacità tecniche e comunicazione empatica, tra qualità erogata e percepita”,  laureatasi presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Roma, nell’a.a. 2017 – 2018.


 

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…di Lovallo Carmen

Abstract

Introduzione: I bisogni assistenziali in Pronto Soccorso/DEA sono caratterizzati da situazioni di gravità estrema con pericolo di vita che mettono a dura prova le competenze e la professionalità degli operatori sanitari. L’esigenza primaria dell’utente che giunge in PS è senza dubbio quella di ricevere delle cure appropriate ed efficaci; esistono però numerose esigenze “non clinico-assistenziali”, il cui soddisfacimento (o non soddisfacimento) contribuisce a definire l’esperienza globale del paziente in PS.

Obiettivo: L’intento dell’elaborato di tesi è quello di evidenziare e valutare l’importanza della relazione tra l’infermiere e il paziente/utente in Pronto Soccorso/DEA, le capacità che esso deve possedere per poter cogliere e farsi portavoce delle vere esigenze dell’individuo, in quanto essa rappresenta, a maggior ragione in una situazione di emergenza/urgenza che incute ansia e tensione sia per gli operatori sanitari che gestiscono le evenienze, ma allo stesso modo nel paziente in quanto affida “la propria salute” a persone completamente sconosciute, il perno per garantire una comprensione e valutazione olistica degli effettivi bisogni.
In particolare, un aspetto che ci permette di comprendere l’importanza del ruolo dell’infermiere in Pronto Soccorso, è l’introduzione dei processi di qualità nelle aziende ospedaliere in quanto essi rappresentano un cambiamento prospettico nei confronti di coloro che di tali aziende richiedono i servizi sanitari.

Materiali e metodi: Oltre ad aver eseguito la consultazione delle banche dati quali Pubmed, Ilisi e Google Scholar, è stata effettuata la consultazione bibliografica, riportata in ordine di apparizione nel testo e numerata progressivamente, secondo il Vancouver Style, alla fine dell’elaborato di tesi.
Si è ricorso ad un questionario, elaborato dalla sottoscritta, somministrato e compilato dal personale infermieristico dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata (Roma) e del Policlinico Universitario Umberto I (Roma). Lo scopo di tale questionario è stato quello di constatare non solo l’efficacia della relazione tra l’infermiere e il paziente nei sopra citati ospedali, ma di individuare le “aree grigie” per poter elaborare delle proposte al fine di migliorare tale relazione.
Inoltre, attraverso l’utilizzo di dati elaborati da uno sportello sanitario telematico, è stato possibile valutare il grado di soddisfacimento (Costumer Satisfaction) dei pazienti/utenti, relativo alla qualità percepita; analizzando il Piano Aziendale 2016/2019 dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata è stato possibile valutare la qualità erogata dall’Azienda.

Risultati: Lo studio ha evidenziato la consapevolezza, da parte di entrambe le categorie nel mondo sanitario (Infermieri e Pazienti/utenti), dell’importanza di tale relazione, pur riconoscendone le difficoltà nell’agire quotidiano. Considerando i dati elaborati si evince che nell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, come anche nel Policlinico Universitario Umberto I, sussiste una buona e soddisfacente capacità di relazionarsi.

E’ evidente che la presenza di una relazione ottimale, garantisce allo stesso tempo efficacia e chiarezza nel processo comunicativo, contribuendo a migliorare sia il grado di soddisfazione dell’utente nei confronti della struttura (Costumer Satisfaction), sia il concetto di qualità percepita dalla stessa. In linea generale si rileva che le aziende sanitarie e il personale che ci lavora vedono sempre più l’utente come principale destinatario del loro operato per il raggiungimento di obiettivi che uniscono qualità, soddisfazione, personalizzazione, umanità, appropriatezza, efficienza ed efficacia.

Conclusioni: Alla base di ogni aspettativa e ambizione di miglioramento deve esserci una “Vision”. Attraverso le esperienze maturate dagli infermieri dei Pronto Soccorso (San Giovanni Addolorata; Policlinico Universitario Umberto I) e dai confronti scaturiti dalla stesura del mio elaborato di tesi, è auspicabile una “vision” per il PS del futuro che si basa sulla condivisione di un approccio di tipo culturale, fondato sulla collaborazione tra professionisti provenienti da settori disciplinari diversi e sulla contaminazione che deriva dall’intrecciarsi di sapere ed esperienze.
L’adozione di un approccio di questo tipo, indipendentemente dai risultati specifici che ne possono scaturire, produce la crescita di una visione culturale omogenea e compatta fatta di obiettivi, riflessioni e prospettive, più che di soluzioni precostituite.

Parole chiave: relazione, competenze infermieristiche, Pronto Soccorso, paziente/utente, Costumer Satisfaction.

 

Allegato

Tesi “La relazione Infermiere-Paziente in Pronto Soccorso/DEA: il difficile equilibrio tra capacità tecniche e comunicazione empatica, tra qualità erogata e percepita”

Roberta Di Leo

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