Alla vigilia della discussione sulla Legge di Bilancio 2019, numerose, legittime richieste degli stakeholder della sanità rischiano di rimanere disattese. Al momento, infatti, le risorse necessarie sembrano ben lontane da quelle che il nuovo Esecutivo potrà assicurare alla sanità pubblica, per la quale, dopo anni di cocenti delusioni, sono progressivamente maturate grandi aspettative, visto che il “Contratto per il Governo del cambiamento” mette nero su bianco il sospirato rilancio del Servizio sanitario nazionale.
«Anche se tutte le istanze di Regioni, professionisti sanitari, organizzazioni civiche e industria mirano a soddisfare inderogabili necessità per il Ssn – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE –, s’impone una dose di sano realismo, perché al momento manca un’adeguata copertura finanziaria. Infatti, nonostante l’ardita scelta del Governo di fissare il deficit al 2,4% del Pil, dall’entusiasmo dei due vice-premier non è scaturita alcuna liquidità aggiuntiva per la sanità, per la quale è stata esclusa solo l’ipotesi di nuovi tagli».
Per facilitare il confronto tra Governo e Regioni sulle priorità che possono essere realmente finanziate dalla Legge di Bilancio 2019, la Fondazione GIMBE ha messo ordine tra le cifre in ballo, a volte sovrastimate in maniera opportunistica dai singoli stakeholder, a volte divenute oggetto di strumentalizzazione politica.
Fondo Sanitario Nazionale 2019. Rimane quello fissato dalla Legge di Bilancio 2017, così come rideterminato dal Decreto 5 giugno 2017, ovvero 114,396 miliardi di euro. In altri termini, l’attuale Governo non ha al momento previsto alcun aumento del Fondo sanitario nazionale, visto che il miliardo di euro in più rispetto al 2018 era già stato definito dal precedente Esecutivo.
Priorità per la sanità nella Legge di Bilancio 2019:
Escludendo i potenziali effetti del contenzioso sul pay-back, oltre che la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento tecnologico, che richiedono un piano pluriennale di investimenti e che non possono gravare sul fondo sanitario, e stimando realisticamente in € 1.200 milioni l’impatto dei nuovi Lea per sbloccare i nomenclatori tariffari, la cifra necessaria per il Fondo sanitario 2019 raggiunge i 4 miliardi di euro.
«Una simile disponibilità di risorse nel 2019 – commenta Cartabellotta – è assolutamente irrealistica, nonostante l’impegno del ministro Grillo a reperire altri fondi, la sua determinazione a non farsi “commissariare dal Mef” e la possibilità di recuperare ulteriori risorse dal disinvestimento da sprechi e inefficienze. Infatti la sanità, al momento, non rappresenta affatto una priorità per Di Maio e Salvini».
Conclude il presidente della Fondazione GIMBE: «Per verificare se il rilancio del Ssn è realmente una priorità politica del Governo per il cambiamento, due sono le cartine al tornasole: la Legge di Bilancio 2019 dovrà comunque destinare per il triennio 2019-2021 le risorse necessarie alle priorità sopra riportate, mentre alla nota di aggiornamento del Def 2018 (non ancora pervenuta!) spetta documentare l’inversione di tendenza del rapporto spesa sanitaria / Pil. Se così non fosse, il 23 dicembre, invece di festeggiare il 40esimo compleanno del Ssn, prepariamoci serenamente a intonarne il requiem».
Redazione Nurse Times
La crisi del sistema sanitario italiano si sta aggravando, e la carenza di personale -…
Nei mesi scorsi all’E.O. Ospedali Galliera di Genova sono state adottate nuove ed efficaci terapie…
In occasione degli Incontri Italiani di Endocrinologia e Metabolismo (IIEM), in corso a Genova fino…
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Federazione Migep. La Federazione Migep partecipa al convegno…
La Procura di Tempio Pausania ha iscritto cinque nuovi nomi nel registro degli indagati per…
L'Asst Nord Milano ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato alla copertura…
Leave a Comment