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Lettera aperta allo “Zio” degli infermieri di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del MIC&PS (Movimento Infermieri Campania e Professioni Sanitarie) rivolta allo zio degli infermieri napoletani: "Zio Ciro"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del MIC&PS (Movimento Infermieri Campania e Professioni Sanitarie) rivolta allo zio degli infermieri napoletani: “Zio Ciro”


Negli ultimi giorni ha tenuto banco il discutibilissimo comunicato stampa del presidente del collegio IPASVI di Napoli che ha scatenato le polemiche tra professionisti e sindacati, che attribuiscono al presidente una sorta di appoggio ad una specifica categoria di lavoratori piuttosto che altre.

Vista la sua figura istituzionale che lo colloca in una posizione di super parters e di riferimento per tutti i professionisti infermieri, è emblematica la sua presa di posizione.

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Abbiamo voluto bonariamente rivolgerci a lui con questa lettera come se ci rivolgessimo ad un nostro parente, chiamandolo affettuosamente “Zio Ciro”.

Caro Zio Ciro,
te lo ricordi l’ultimo concorso per infermieri in Campania?! Era il 2001 e l’AORN CARDARELLI col suo concorso poneva fine al reclutamento di infermieri a tempo indeterminato in Campania tramite selezione pubblica! Ma da allora ad oggi, la Campania ha smesso di “sfornare” infermieri?! NO! E tutti gli infermieri campani usciti dalle università che fine hanno fatto?! Le strade sono due: restare in Campania affidandosi ad agenzie di lavoro interinale oppure preparare i bagagli e vincere un concorso a tempo indeterminato in altre regioni.

La prima strada è stata ed è quella utilizzata da chi per problemi o semplice mancanza di spina dorsale, non voleva e non vuole uscire fuori dai confini regionali.

Mentre la seconda indica il mettersi in gioco da parte di chi ha sperato e spera in un futuro migliore grazie alla garanzia di un contratto a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione.

Oggi a queste due strade se n’è aggiunta un’altra, ovvero l’espatrio all’estero da parte degli infermieri neolaureati, a causa della mancanza di concorsi nella propria Regione e la conseguente ressa per i pochi posti messi a disposizione nel resto d’Italia.

Zio Ciro ma tu che ci stai dentro, tu che vigili sugli infermieri e salvaguardi i tuoi iscritti, possibile che non lo sai come funziona il reclutamento di personale tramite agenzie interinali?!

Dai, non ci credo..non ci credo che non sai che i colleghi che scelgono la somministrazione non hanno superato e non superano alcuna selezione, per cui sono presenti negli ospedali campani il più delle volte perché parenti di dipendenti, sindacalisti, politici, che hanno “contatti” con le agenzie.

Ma a te sembra normale che i colleghi che sono fuori Regione da anni, dopo aver superato già un concorso pubblico, per tornare in Campania devono superare altre selezioni, mentre c’è gente che lavora per la Pubblica Amministrazione senza aver ottemperato all’art. 97 della Costituzione Italiana “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge [51 c.1]” ?!

Nella tua ultima splendida uscita hai parlato dei LEA, parolina magica utilizzata dalle Aziende Campane negli ultimi anni per svantaggiare chi è fuori regione e favorire il fenomeno balordo della somministrazione. Ma sei sicuro che parlare di LEA è motivo di vanto?!

Lo sai che in questi ultimi 10 anni la Regione Campania è tra le ultime in classifica in quanto a Livelli Essenziali di Assistenza?!

Questo potrebbe indicare che le risorse organiche non sono state sufficienti a garantire il minimo richiesto dal Ministero della Salute, ma tu che ormai sei un veterano su quella poltrona, hai provato a fare qualcosa?! Mmmm…

I colleghi dipendenti delle agenzie interinali probabilmente in questi anni si sono fatti in quattro per la sanità campana, ma erano e sono consapevoli che il loro è un contratto a tempo determinato o indeterminato stipulato con un’agenzia di somministrazione che fornisce il dipendente per un numero di ore presso un istituto sanitario ed utilizza la risorsa organica laddove vi è un bisogno, quindi per coprire una lunga malattia oppure un’aspettativa. Perché tentare a tutti i costi di volersi appropriare di un posto nella pubblica amministrazione senza alcun diritto?! Perché chiedere una soluzione per arrivare a ciò pur essendo consapevoli di quella che era ed è la propria posizione?!

La soluzione per i somministrati c’è, dopo l’esaurimento delle graduatorie di mobilità, ci saranno i concorsi pubblici, ai quali potranno partecipare, misurarsi con altri candidati in maniera lecita e far valere i loro anni di esperienza anche in termini di punteggio. Perché cercare di trovare una soluzione diversa da questa?! Perchè cercare a tutti i costi di forzare la strada della stabilizzazione di un dipendente privato in un ente pubblico?! Mica vorresti far pensare ad un certo favoreggiamento?!

Caro Zio Ciro, qua guardandomi intorno, non vedo nessuno che si ricorda di te come quello che si è battuto per far rientrare in Campania gli infermieri e TUOI ISCRITTI sparsi per lo stivale..anzi, tutt’altro, sembra pensino che stai favorendo alcuni colleghi a scapito di altri! Ma veramente è così?!

Dai Zio Ciro, veramente hai interessi a fare ciò?! E di che si tratta?! Ma non è che c’è di mezzo sempre il solito discorso di parentele?! Mi devo mettere a fare una ricerca veloce se per caso qualche tuo “amico” ha parenti interinali?! Dai, non mi dire che ti sei messo a fare la campagna elettorale promettendo appoggio agli interinali perché sai che sono tanti e quindi ti potrebbe servire la loro penna nel mese di ottobre!

Zio Ciro permettimi di darti un consiglio: non dare nell’occhio, non far vedere questo tuo palese interesse nei confronti di una categoria di lavoratori mentre te ne sei altamente fregato di altri nel corso degli anni, perchè va a finire che poi ti ritroverai a dover fare i conti con un nostro vecchio detto “Chi va pe chisti mare, chisti pisce piglia”.

Saluti.

 

Redazione Nurse Times

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