Lazio, materiale di scarsa qualità per le divise degli infermieri? Nursing Up chiede chiarezza

A seguito delle segnalazioni ricevute, il sindacato ha scritto una lettera alla Asl Roma 2 e ai politici della Regione per esprimere la propria preoccupazione.

Nursing Up Lazio esprime preoccupazione in merito alle divise degli infermieri, realizzate in un materiale di qualità discutibile, che potrebbe anche causare irritazioni cutanee. La esprime attraverso una lettera firmata dalla coordinatrice territoriale Laura Rita Santoro e indirizzata alla Asl Roma 2, nonché a tutti i politici della Regione Lazio. Già, perché l’allerta potrebbe riguardare l’intero territorio regionale. Materiale a parte, il motivo della lamentela è rappresentato dal fatto che le divise sono acquistate “da un unico centro di riferimento; quindi quello che si dimostra deleterio per una struttura sanitaria si dimostrerà deleterio per tutti?”. Di seguito il testo completo. La presente a seguito delle motivate rimostranze dei colleghi. Il personale sanitario che si è rivolto a noi si lamenta delle divise istituzionali. Le divise non sono in puro cotone, che avrebbe potuto essere una scelta morbida, traspirante, assorbente e naturale. Si ritiene che il materiale utilizzato per le divise non sia facile da lavare, quindi abbiamo ragione di credere non sia un ottimo prodotto, sanificabile, come dovrebbe essere per i capi ospedalieri. Non sappiamo se è resistente e/o non accumula elettricità statica. Dall’etichetta cucita sulle divise risulta che le stesse non sono candeggiabili e non sono lavabili a una temperatura superiore ai 60°. Abbiamo ragione di credere che le suddette divise debbano essere lavate con prodotti particolari, fatta eccezione per l’ipoclorito di sodio, quindi potrebbero essere causa di irritazioni cutanee da parte dei colleghi. Altrimenti non è difficile pensare che il tipo di tessuto, indossato per 6/12 ore consecutive, possa essere causa di fenomeni irritativi, anche importanti. A ragione delle numerose segnalazioni, si ritiene che il materiale che compone le divise del personale sanitario, 60% cotone e 40% poliestere, possa essere una scelta discutibile, ma soprattutto dannosa per chi le indossa! Il poliestere, è noto per essere meno confortevole sulla pelle rispetto al puro cotone. Può sembrare un po’ ruvido, crea facilmente staticità e non è molto traspirante. Manca un punto di ritiro per le divise sporche. Il servizio guardaroba non è attivo h24, e ciò significa che, se di notte o nei giorni festivi si sporca la divisa e non si ha il cambio, si è costretti a riporla nell’armadietto personale, dove ci sono gli abiti civili, fino al giorno in cui si riesce a consegnarla. Non ultimo, per importanza, si ricorda che il personale sanitario è composto per il 70% da donne e le divise risultano essere trasparenti, creando momenti d’imbarazzo per il personale. Si chiedono delucidazioni in merito, ma soprattutto il cambiamento delle divise in uso con altre in tessuto più confortevole e meno irritante. Redazione Nurse Times
 
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