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HIV: all’EACS di Parigi confermata efficacia e sicurezza delle terapie iniettabili long-acting somministrate ogni due mesi

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“Le persone con HIV possono fare a meno di prendere una pillola al giorno grazie a un’iniezione somministrata ogni due mesi. Migliorano la privacy, la qualità di vita e la relazione con i centri di cura, senza perdere nulla in termini di efficacia” commenta Andrea Giacomelli, infettivologo, Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche; ASST Fatebenefratelli Sacco; Consigliere SIMIT

Il trattamento dell’HIV sta cambiando rapidamente grazie a soluzioni sempre più semplici, tollerabili ed efficaci. Tra queste, i farmaci iniettabili a lunga durata d’azione, i cosiddetti long-acting, rappresentano una delle innovazioni più promettenti. È quanto emerso al 20° Congresso della European AIDS Clinical Society (EACS), appena concluso a Parigi, dove sono stati presentati oltre 40 nuovi studi. Le ricerche confermano che le terapie long-acting a base di cabotegravir e rilpivirina, somministrate ogni due mesi, garantiscono un controllo dell’infezione pari o superiore al 90%, con pochissimi casi di fallimento virologico (<1%) e un’eccellente tollerabilità.

LO STUDIO LONG-ICONA: SICUREZZA CONFERMATA E INFIAMMAZIONE SOTTO CONTROLLO 

Lo studio Long-ICONA, condotto nell’ambito della coorte italiana ICONA, ha coinvolto circa un centinaio di persone con HIV che sono passate dalla terapia orale quotidiana alla combinazione iniettabile bimestrale di cabotegravir e rilpivirina.

Si tratta di uno studio prospettico che ha valutato non solo la risposta virologica, ma anche parametri biologici peculiari come le concentrazioni plasmatiche del farmaco e i marcatori infiammatori – commenta Andrea Giacomelli, infettivologo, Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche; ASST Fatebenefratelli Sacco; Consigliere SIMIT – I risultati mostrano che non vi è nessuna variazione significativa dell’infiammazione sistemica e i livelli di farmaco sempre sopra la soglia di efficacia, confermando la sicurezza del trattamento nel tempo. Inoltre, nessun partecipante ha presentato concentrazioni subottimali di farmaco. Solo due i casi di fallimento virologico, a conferma che la terapia long-acting mantiene un profilo di efficacia e sicurezza del tutto sovrapponibile ai trial clinici, anche nella pratica quotidiana”.

LA METANALISI E LO STUDIO VOLITION: EFFICACIA ALTA E STRATEGIA FATTIBILE NELLA PRATICA CLINICA 

Tra i lavori presentati a EACS 2025, spiccano una metanalisi di studi osservazionali sull’uso del cabotegravir/rilpivirina in real life in oltre 2mila persone con HIV e lo studio VOLITION, che ha esplorato tra gli operatori sanitari la percezione e la fattibilità della terapia iniettabile.

La metanalisi conferma una efficacia superiore al 90% a 12 mesi, con tassi di fallimento virologico intorno all’1% e interruzioni legate soprattutto al dolore nel sito d’iniezione. VOLITION, invece, ha raccolto le opinioni dei clinici, che considerano questa strategia semplice e gestibile, anche nelle fasi precoci del trattamento – spiega Andrea Giacomelli – È una nuova importante opportunità di scelta per la persona con HIV: poter passare da una terapia orale quotidiana a una somministrazione bimestrale controllata dal centro rappresenta un cambio di paradigma”.

LO STUDIO SCohoLART DEL SAN RAFFAELE: DUE ANNI DI EFFICACIA, ADERENZA E BENEFICI IMMUNOLOGICI 

Dati sull’applicazione concreta del trattamento con cabotegravir e rilpivirina sono emersi anche dallo studio SCohoLART dell’IRCCS San Raffaele di Milano, che ha seguito 549 persone con HIV virologicamente soppresse per una mediana di 24 mesi dopo il passaggio alla terapia iniettabile long-acting.

Abbiamo osservato che il 99% dei pazienti mantiene la soppressione virale dopo due anni, con solo sei casi di fallimento virologico, tutti rientrati a viremia non rilevabile dopo il cambio di terapia – spiega Camilla Muccini, infettivologa, Ospedale San Raffaele – L’aderenza è altissima: oltre il 98% delle iniezioni è stato effettuato nella finestra prevista, grazie al monitoraggio diretto da parte del centro. Lo studio ha inoltre evidenziato un miglioramento del profilo immunologico, con un aumento del rapporto CD4/CD8 legato a una riduzione dei linfociti CD8, e benefici sul piano metabolico e renale: riduzione del colesterolo LDL e miglioramento della funzione renale, senza variazioni di peso. Questi risultati ci dicono che la terapia long-acting è non solo efficace e tollerata, ma anche capace di preservare l’equilibrio metabolico e immunologico nel lungo periodo”.

UNA NUOVA ERA NELLA GESTIONE DELL’HIV 

Insieme, gli studi Long-ICONA, la metanalisi, VOLITION e SCohoLART tracciano un quadro coerente e definito: le terapie long-acting a base di cabotegravir e rilpivirina offrono una combinazione unica di efficacia, sicurezza, aderenza e qualità di vita. Diventa dunque fondamentale a questo punto un coinvolgimento attivo dei centri clinici nell’offerta di questi farmaci long acting.

Con questo nuovo approccio diventa possibile compiere una sorta di rivoluzione terapeutica, che consente alle persone con HIV di liberarsi dal peso della pillola quotidiana, migliorando la privacy, la qualità di vita e la relazione con i centri di cura, senza perdere nulla in termini di efficacia” conclude Andrea Giacomelli.

Redazione NurseTimes

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