Massimo Randolfi

Giardino pensile terapeutico per malati oncologici: la testimonianza di Toniella

Un giardino pensile terapeutico è stato realizzato al Policlinico Gemelli di Roma per consentire a chi è ricoverato di vivere meglio un momento difficile della propria vita. Questo sarà solo il primo di una serie di progetti “verdi”.

Un giardino, un terrazzo, uno spazio verde con piante e fiori di cui prendersi cura, per sentirne il profumo o anche solo da guardare. Non fa guarire, certo, ma aiuta. Perché non c’è niente di più vivo della natura, e niente più della natura ti ricorda che oltre e dopo la malattia c’è la vita. Io un giardino ce l’ho a disposizione, in ospedale”.

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Toniella De Rose, 60 anni, di Fagnano Castello, commercialista e insegnante di Economia aziendale in un istituto commerciale, è una delle pazienti del Centro di farmacologia clinica di genere appena inaugurato al policlinico Gemelli di Roma.

Si tratta di una struttura realizzata per la sperimentazione clinica su donne affette da tumori femminili.

Oltre ad offrire cure, somministrare farmaci e testare terapie innovative, dà la possibilità a chi ha avuto una diagnosi di tumore di fare percorsi sensoriali tattili e olfattivi, recuperando così una relazione col proprio fisico che sia finalmente positiva. Tutto ciò sarà fatto soggiornando in un ambiente accogliente e molto differente da quello ospedaliero classico.

Il giardino pensile è stato ricavato da un paio di terrazze del nosocomio romano.

A giugno del 2017 – riprende a raccontare Toniella – ho avuto una diagnosi di carcinoma ovarico quando il tumore si era già diffuso al peritoneo. Purtroppo non avevo mai fatto una ecografia transvaginale, che mi avrebbe permesso una diagnosi più tempestiva. Qui a Roma mi sono sottoposta a tre cicli di chemioterapia prima dell’intervento di asportazione totale dell’apparato riproduttivo, e ad altri tre dopo.

Ora sto sperimentando un farmaco immunoterapico nel nuovo reparto che ogni due settimane raggiungo dalla Calabria per rimanerci un paio di giorni

”.

Toniella è stata una delle pioniere di questa area, venendo coinvolta anche nell’arredamento del reparto e del giardino:

“Il fatto è che quando hai uno spazio esterno, quasi non ti sembra di stare in ospedale. Ed è una bella sensazione perché sei in un posto di altissima qualità scientifica e di grande umanità, che ti dà la sicurezza di cui hai bisogno, ma hai la sensazione di stare altrove.

Noi pazienti oncologici ci sentiamo e a volte siamo in un tunnel di cui non sempre vediamo la fine, ma avere la possibilità di stare all’aperto, di sentire il profumo delle piante è un conforto, che serve. Anche se non è terapia in senso classico.

Io non ho mai avuto il pollice verde: mi regalavano piante e dopo qualche giorno erano pronte per essere buttate – dice ridendo – ora confesso che ho cominciato ad apprezzarle. Ho apprezzato in ospedale la bellezza di un giardino”.

Il centro di farmacologia di genere dell’ospedale romano diventerà una realtà sempre più innovativa. In futuro permetterà di poter fare la chemioterapia anche all’aria aperta, mentre il giardinaggio rappresenterà un’attività integrata nella presa in carico della persona ammalata, in particolare in campo oncologico.

Il senso che sta dietro all’idea di portare orti e giardini nelle strutture di cura è che piccoli lavori a contatto con la natura possano contribuire ad abbattere il senso di ansia e di isolamento che vive il paziente.

In Italia esiste, ad esempio, un progetto dell’associazione House Hospital onlus che ha intenzione di portare nei giardini e nelle terrazze degli ospedali campani il giardinaggio e le attività di coltura.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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