Essere infermiere nel Servizio Emergenza Urgenza “Ti prego non voglio morire!”

Riportiamo il racconto di un infermiere in servizio sabato sera presso il pronto soccorso del “San Paolo” di Napoli

L’infermiere presta soccorso ad un ventenne accoltellato in una discoteca.

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La vittima, sarebbe stata ferita a causa di uno spintone involontario. Dopo l’arrivo del 118 è scattato il ricovero urgente presso l’ospedale San Paolo.

Il suo racconto è apparso sulla pagina Facebook di “Nessuno Tocchi Ippocrate”

“Questa notte appena trascorsa in pronto soccorso è stata unica nel suo genere e di certo sarà indimenticabile per quanto mi riguarda, noi la chiamiamo “l’ora d’oro”: erano le 4.20 del mattino, quando mi arriva un paziente molto giovane (circa 19 anni) in codice rosso per ferita da arma “bianca” (coltello) all’addome con conseguente eviscerazione intestinale (avevo letteralmente l’intestino nelle mani).

Il ragazzo era letteralmente sotto shock, io insieme ai miei colleghi e ai medici subito ci accingiamo a stabilizzarlo per poi portarlo immediatamente in sala operatoria, di fatti il ragazzo in 20 minuti era già stabilizzato e in sala operatoria!

Nel contempo, mentre lo si stava stabilizzando, io personalmente mantenevo tra le mie mani il suo intestino, pronto a proteggerlo come fosse un diamante prezioso, il ragazzo rivolgendosi a me allunga la sua mano e mi stringe forte il braccio destro dicendomi di avvicinarmi al suo viso perchè doveva dirmi una cosa importante…beh, quella cosa importante che doveva dirmi è stata “Ti prego non voglio morire!”.

Io mi sono freddato nel sentire questa sua richiesta di aiuto, ma con sangue freddo, occhi lucidi e voce spezzata gli ho gridato “Tu non morirai! In questa notte che sono presente anche io, tu non morirai!”.

Il ragazzo guardandomi con quei suoi occhi color cielo, pieni di luce e speranza, mi ha fatto un cenno di sorriso e mi ha detto “Mi fido di te!”

Nel frattempo lui continuava a stringermi il braccio con la sua mano e, più sentivo la sua voglia di lottare, più proteggevo il suo intestino quasi come voler creare una barriera protettiva intorno e arrestargli l’emorragia.

Ad un certo punto arriva il padre che con occhi straziati, voce spezzata nel vedere il figlio in quello stato, con un coraggio inaudito nonostante fosse impaurito, si avvicina al figlio sofferente per stringergli forte la mano e lo rassicura sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene anche se lo stesso padre magari non aveva nessuna certezza in quel momento; poco dopo gira lo sguardo verso di me e mi dice “vi prego, salvate la vita del mio amore, non fate in modo che mi venga strappato via! Si salverà vero?!?”

Io che in quel momento mi sono ritrovato ad avere mente e cuore invasi da commozione, ansie, paure, timori, l’ho guardato e con voce ferma e decisa nonché occhi lucidi ho detto vicino al padre “questa sera vostro figlio non morirà! Ce la farà!”

Il padre mi fa un cenno di sorriso mentre una lacrima bagnava dolcemente il suo viso, subito dopo mi raggiungono il chirurgo con l’anestesista in codice rosso per dire che era tutto pronto per sottoporlo ad intervento chirurgico, al che il padre si rivolge verso il figlio, gli si avvicina così da dargli un bacio a stampo sulle labbra e poi gli sussurra “Tu sei il mio guerriero, la mia forza ma questa volta sono io a dare forza a te, non ti permettere di abbandonarmi!”

Il figlio gli fa un cenno con la testa come per dire “Non ti abbandonerò!” e subito via in sala operatoria.

Sembra essere una storia da serie televisiva, sembra quasi un episodio di Grey’s Anatomy, ma invece è tutto vero!

Un ragazzo semplice, che era uscito insieme ai suoi amici solo per divertirsi senza nuocere a nessuno, si è ritrovato a rischiare la propria vita, per cosa poi?!?…per niente!
Ha rischiato la vita solo perchè al Mondo esistono parecchie teste di c…o che andrebbero chiuse nelle carceri e buttate le chiavi così da farle marcire lì dentro!
La vita è preziosa e non la si può perdere in una discoteca mentre ci si sta divertendo con gli amici per colpa di qualche testa calda, non è giusto!
La vita è un dono e come tale bisogna custodirlo e farne un qualcosa di magnifico!
Infine il ragazzo in questione è uscito dalla sala operatoria alle 6.00 e ricoverato in rianimazione per una breve ma intensa osservazione medica/chirurgica ma è vivo ed è stato salvato alla grande!”

Grazie per la tua testimonianza grande Antonio!

Redazione Nurse Times

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