Emofilia in a day: al via il primo film documentario “social” sulla malattia

L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica, contrastando eventuali pregiudizi.

Sono otto le associazioni di pazienti italiane che, insieme, stanno collaborando a Emofilia in a Day, il primo social movie sull’emofilia. Il progetto è rivolto a pazienti, caregiver, medici, infermieri, insegnanti e a tutti coloro che in qualche modo conoscono la patologia e desiderano raccontarla in prima persona. È stato lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia 2018 (17 aprile), con l’obiettivo di far crescere la sensibilità in merito a questa rara malattia genetica, ponendo l’attenzione sulla vita di chi, in un modo o nell’altro, ci convive.

Emofilia in a Day si propone di mostrare una giornata “normale” a contatto con la malattia, attraverso il contributo di chi la conosce da vicino. L’idea è nata dai lavori di alcuni importanti nomi del cinema. Il format del progetto, infatti, consiste nella condivisione di un momento della giornata da parte dei partecipanti, che viene in seguito inviato alla regia. Questi “frame” dovranno catturare momenti di quotidianità connessi all’emofilia. I video potranno essere inviati entro il 31 luglio 2018 al sito www.emofiliainaday.it.

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Dal montaggio dei contributi video ricevuti nascerà il primo film documentario “social” sull’emofilia. La pagina web di questa campagna è collegata a tutti i siti delle associazioni di pazienti che hanno dato il patrocinio al progetto: ACE di Milano Onlus, Associazione degli Amici dell’Emofilia di Palermo, AVES onlus Parma, A.E.L. Associazione Emofilici del Lazio Onlus, AESA Associazione Emofilici Salerno, ARCE della Campania, Associazione emofilici e talassemici Vincenzo Russo Serdoz di Ravenna e FedEmo.

Questo social movie fa affidamento su testimonial anch’essi attivi sui social. Casa Surface, un collettivo di comici partenopei, ha infatti deciso di supportare il progetto con un video creato per l’occasione. Compito loro sarà anche quello di sfatare alcuni falsi miti relativi alla malattia, coi toni leggeri e ironici tipici della comicità. Sergio Lai, general manager di Sobi Italia, ha dichiarato di credere molto nell’importanza della sensibilizzazione dell’opinione pubblica tramite nuovi canali social e telematici.

Grazie a formati come quelli proposti dal progetto Emofilia in a Day e dai suoi partner, vi è la concreta possibilità di far conoscere la patologia, contrastando anche eventuali pregiudizi che riguardano i malati emofiliaci e le loro famiglie e sensibilizzando un ampio target di utenti, anche tra i più giovani.

Nicolò Roberi

www.corriere.it

 

Redazione Nurse Times

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