Una breve panoramica sulle decisioni assunte dopo l’esame del testo di marzo a opera delle Commissioni riunite Affari sociali e Lavoro della Camera.
Bonus baby-sitting – L’emendamento del Pd, sottoscritto da tutte le forze politiche, consente a esercenti le professioni sanitarie, operatori sociosanitari e assistenti sociali di fruire del bonus baby-sitting. Spiegano Elena Carnevali e Antonio Viscomi, capigruppo Pd rispettivamente in Commissione Affari sociali e Lavoro della Camera: “Per coloro che non hanno avuto tregua lavorativa, per coloro a cui non è possibile lavorare in smart working per assicurare i servizi che devono essere sempre garantiti, si concede, con l’approvazione dell’emendamento, l’accesso al bonus: un aiuto economico per i servizi di babysitting domiciliari o servizi territoriali. È importante in questa fase in cui dobbiamo raggiungere l’immunità di comunità offrire alle famiglie e ai lavoratori i migliori e maggiori supporti per i figli e le figlie e perché gli adolescenti crescano sereni in questa fase ancora difficile”.
Smart-working per famiglie con disabili – Approvata anche una misura proposto da Italia Viva per garantire maggiore sostegno ai genitori lavoratori con figli disabili in dad o in quarantena. La modifica estende la possibilità di accedere allo smart-working a entrambi i genitori e, in caso di disabilità grave, consente anche, se uno ricorra al lavoro agile, che il secondo genitore possa comunque ottenere il congedo parentale nel caso di figli con disabilità grave, senza limiti di età. “Con questo emendamento diamo un’attenzione in più alle migliaia di genitori di figli con disabilità o disturbi Dsa o bisogni educativi speciali di ogni età in caso di quarantena, sospensione didattica o centri diurni”
, ha commentato Lisa Noja, capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari sociali alla CameraVisite ai detenuti – L’emendamento a prima firma di Emanuela Rossini (Gruppo Misto) introduce la possibilità di spostamenti per lo svolgimento dei colloqui con i congiunti o con altre persone a cui hanno diritto i detenuti, gli internati e gli imputati. Tali spostamenti sono consentiti anche in deroga alla normativa adottata per contenere l’emergenza epidemiologica da Covid quando i colloqui sono necessari per salvaguardare la salute fisica o psichica delle persone detenute o internate.
Redazione Nurse Times
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