Cosenza, sanità corrotta: 101 persone coinvolte

L’operazione “Re Nudo” ha portato alla luce il rilascio di svariati certificati falsi. In carcere Mario Russo, ex sindaco di Scalea ed ex consigliere provinciale di Cosenza, indagato nella sua funzione di medico legale dell’Asp.

È scandalo sul Tirreno cosentino, dove ieri è scattata l’operazione “Re Nudo”, che ha interessato principalmente la commissione Invalidi civili negli uffici dell’Asp a Diamante, ma ha riguardato anche i comuni di Scalea, Praia a Mare, Bonifati, Santa Maria del Cedro e anche Maratea, in Basilicata. Le indagini hanno accertato un rilevante numero di illeciti inerenti le visite per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di cui alla Legge 104/94, le visite per il rilascio/rinnovo delle patenti di guida e le visite per il rilascio di certificati di idoneità per la detenzione e il porto di armi.

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A conclusione di una complessa attività investigativa, originariamente di competenza della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e successivamente trasmessa alla Procura della Repubblica di Paola, i carabinieri di Scalea hanno dato esecuzione a nove misure di custodia cautelare (di cui tre in carcere e sei agli arresti domiciliari) e cinque misure interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio con divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, emesse dal Gip del Tribunale di Paola su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, di falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, di truffa aggravata ai danno dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, di concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità.

Nel calderone dell’inchiesta ci sono proprio tutti. Numerosi tra dirigenti, medici, infemieri e funzionari dell’Asp Cosenza, funzionari comunali, amministratori, titolari di onoranze funebri e scuole di guida, insegnanti, avvocati, un maresciallo della Guardia di Finanza, ex carabiniere, un brigadiere capo dei carabinieri in congedo, persino un cancellieriere in congedo del ministero della Giustizia. Tutte insieme, 101 persone

, avrebbero contribuito a creare un sistema criminale e clientelare che ruota intorno alla sanità tirrenica.

Tra le persone arrestate figura anche l’ex sindaco di Scalea ed ex consigliere provinciale di Cosenza, Mario Russo, indagato nella sua funzione di medico legale dell’Asp cosentina, accusato di 233 reati e raggiunto da una misura cautelare in carcere. In servizio nel Distretto tirrenico dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, secondo l’accusa, “ha mercificato la sua funzione piegandola, anche a fini personali, ed ha posto in essere, con altri indagati, un rilevante numero di illeciti inerenti le visite per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di cui alla Legge 104/94, le visite per il rilascio/rinnovo delle patenti di guida e le visite per il rilascio di certificati di idoneità per la detenzione e il porto di armi”. Per lui è scattato anche il sequestro preventivo, relatrivamente ai presunti reati di corruzione, per la cifra complessiva di 7.290 euro.

Contestualmente, sono state sospese dall’esercizio commerciale con divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale tre ditte di onoranze funebri, mentre per cinque autoscuole è stato disposto il sequestro preventivo con interdizione dell’esercizio dell’attività. Infine sono stati operati numerosi sequestri preventivi diretti o per equivalente sul profitto dei reati di concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, su ratei di pensione indebitamente percepiti e sul profitto percepito per i reati di truffa aggravata, per un totale complessivo di 635.604 euro. I gravi indizi di colpevolezza sono fondati sugli esiti delle intercettazioni telefoniche, ambientali e informatiche.

Redazione Nurse Times

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