Coronavirus, “Vaccino Pfizer meno efficace contro varianti sudafricana e brasiliana”

La verifica in laboratorio, eseguita però sul sangue di poche persone in vitro, evidenzia un’efficacia ridotta di circa due terzi.

L’efficacia degli anticorpi neutralizzanti del vaccino Pfizer-BioNTech calerebbe di circa due terzi nei confronti delle varianti sudafricana e brasiliana del coronavirus. Lo rivelano i dati della stessa azienda farmaceutica, pubblicati sul New England Journal of Medicine dell’Università del Texas e ottenuti al termine di una verifica in laboratorio su 20 campioni di sangue ottenuti da 15 persone che avevano partecipato alla sperimentazione del siero.

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“Va detto che si tratta di dati osservati sul sangue di poche persone in vitro, e non sull’organismo intero della persona – precisa Francesco Broccolo, virologo dell’Università Bicocca di Milano –. Il vaccino anti-Covid dispone di due armi: una è quella degli anticorpi neutralizzanti, l’altra è quella della risposta immunitaria dei linfociti T, che in questo studio non viene misurata. Al momento, quindi, possiamo solo dire che una delle due armi del vaccino è spuntata. Saranno solo i dati clinici, con esame sistematico della persona, a dirci se e quanto effettivamente cala la protezione offerta dal vaccino”

.

Del resto, non sono state ancora stabilite le soglie e i livelli di anticorpi neutralizzanti sufficienti a garantire una protezione efficace. “Per il futuro dovremo attrezzarci e avere pronto un vaccino per il richiamo efficace contro le varianti che diventeranno dominanti – commenta Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano -. Le aziende si stanno già attrezzando per quella brasiliana e sudafricana”.

Con i vaccini a Rna, come quelli di Pfizer o Moderna, o quelli con proteine ricombinanti, come quelli di Novavax e Sanofi, che arriveranno nei prossimi mesi, “si può disegnare rapidamente una dose di richiamo da fare contro le varianti, mentre non è possibile farlo per quelli con vettore virale, come AstraZeneca, Reithera o Sputnik”, conclude Abrignani.

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