Coronavirus, studio Iss: nella Provincia di Trento il 23% della popolazione ha gli anticorpi

L’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato un’indagine in cinque località sciistiche con rilevante afflusso di turisti tra gennaio e febbraio.

Gli studi di sieroprevalenza sono fondamentali per comprendere la dimensione dell’epidemia di Covid-19 sul territorio, che possono anche consentire l’identificazione dei sintomi non evidenti (oppure clinicamente non rilevanti) associati all’infezione da SARS-CoV-2. L’Istituto Superiore di Sanità ha supportato, su richiesta della Provincia di Trento, una indagine in cinque località sciistiche, particolarmente rilevante perché la zona ha visto nei mesi di gennaio e febbraio un rilevante afflusso di turisti.

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Al fine di valutare la diffusione dell’infezione nei cinque Comuni della Provincia autonoma di Trento con la più alta incidenza è stato quindi condotto uno studio di sieroprevalenza per stimare la percentuale di individui positivi all’anticorpo anti-SARS-CoV-2, che ha rilevato la presenza di anticorpi nella popolazione di tutte le età, a eccezione dei bambini sotto i dieci anni nell’intera area coinvolta, per Comune, per età e per sesso.

È stata anche studiata l’associazione di positività anticorpale con sintomi auto-riportati e trasmissione secondaria a contatti ravvicinati di casi Covid-19. Obiettivo secondario è stato testare, in un campione di popolazione, la concordanza dei risultati sierologici con quelli molecolari effettuati sui tamponi di pazienti con sintomi.

Lo studio ha permesso di stimare la presenza di anticorpi IgG anti-Covid-19 nel 23% della popolazione residente nell’area coinvolta nello studio. In particolare si è rilevata una percentuale di positività del 27,73% a Canazei, del 24,7% a Campitello di Fassa, del 23,61% a Vermiglio, del 20,97%  a Borgo Chiese, del 17,81% a Pieve di Bono-Prezzo. Ulteriori indagini in corso permetteranno di correlare al meglio questo dato con la situazione epidemiologica locale, e forniranno fondamentali informazioni per lo sviluppo di strategie mirate alla sanità pubblica.

Lo studio,  su circa 6.100 sieri, realizzato nel Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss (gruppo di lavoro: Paola Stefanelli, Antonino Bella, Giorgio Fedele, Pasqualina Leone, Paola Vacca, Arianna Neri, Anna Carannante, Cecilia Fazio, Eleonora Benedetti, Stefano Fiore, Concetta Fabiani, con il supporto dei professori Maurizio Simmaco e Iolanda Santino, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea), e in collaborazione con l’APSS di Trento (gruppo di lavoro: Antonio Ferro, Serena Pancheri, Maria Grazia Zuccali, Giancarlo Bizzarri, Angela Fogarolli, Giulia Giovanazzi, Pier Paolo Benetollo, Rosa Magnoni, Daniela Zanon, Luca Nardelli, Carmela Scozzafava, Simona Sforzin, Paolo Lanzafame, Lucia Collini), ha visto una grande partecipazione, con più dell’ 85% della popolazione totale dei cinque Comuni coinvolti.

Redazione Nurse Times

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