Coronavirus, Ordini dei medici pugliesi scrivono a Emiliano: “Manca sicurezza per il personale sanitario”

Chiesto un incontro urgente al governatore per parlare della fase 2.

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I sei Ordini dei medici pugliesi hanno inviato una lettera al governatore Michele Emiliano (foto) per chiedere un incontro urgente e parlare della fase 2. Sì, perché preoccupano i possibili, nuovi focolai che potrebbero favorire la ripresa dell’epidemia. Così come preoccupano le condizioni in cui continuano a lavorare gli operatori sanitari, sia sul territorio sia all’interno delle strutture ospedaliere. Almeno 121 di loro – ma il dato è per difetto – sono stati contagiati dal Covid-19 durante l’emergenza in Puglia, e la Regione, a parere degli Ordini, non ha affrontato in maniera esaustiva il tema della sicurezza con la fine del lockdown, soprattutto per quanto riguarda l’avvio delle attività ambulatoriali e l’assistenza dei malati.

“Un ultimo elemento preoccupante – sostengono gli Ordini – sono le difficoltà di avvio delle Usca – Unità speciali di continuità assistenziale, che dovrebbero assistere a domicilio i pazienti Covid-19 e che rappresentano un tassello importante per il contenimento dell’epidemia sul territorio. Benché la Regione abbia pubblicato i bandi per l’assunzione del personale destinato alle Usca, manca ancora un preciso quadro logistico e organizzativo, e mancano quindi le garanzie sul piano della sicurezza per gli operatori. Inoltre molti medici pugliesi di continuità assistenziale sono al momento impiegati in altre regioni, dove le Usca sono già operative da tempo. Benché disponibili al rientro sul nostro territorio, non hanno ricevuto alcuna garanzia circa le modalità contrattuali e operative, nonché sulla presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e di adeguate condizioni di sicurezza”.

E ancora: “La Cabina di regia regionale sembra sottovalutare l’utilizzo sistematico dei tamponi e dei test sierologici, che sono invece fondamentali per garantire la sicurezza e salvaguardare la salute dei medici e degli altri operatori sanitari, come più volte ribadito dagli Ordini e confermato della Scuola di Medicina dell’Università di Bari. Gli Ordini ribadiscono quanto previsto dalla Legge n. 3/2018 (legge Lorenzin) che li vede organi sussidiari dello Stato volti alla tutela degli interessi pubblici connessi all’esercizio professionale”. Per questo si ribadisce “la necessità che, per il bene della cittadinanza, la fase 2 venga pianificata insieme a chi rappresenta una parte importante del servizio sanitario”.

Alla lettera è allegata una scheda riepilogativa dei casi di contagio tra gli operatori sanitari, ma si tratta di episodi “noti oggi agli Ordini”. Quindi l’elenco è parziale. Di seguito i dati relativi alle sei province pugliesi.

Provincia di Bari
Nel servizio 118 dell’Asl Bari, dall’inizio dell’epidemia, tra gli operatori sanitari (medici, infermieri, e autisti di auto medica, esclusi quindi gli autisti soccorritori) sono risultati positivi 2 medici, di cui 1 ancora ricoverato, e 5 infermieri, di cui 3 ancora in quarantena domiciliare. Su 470 operatori del 118 della Asl Bari, dall’inizio dell’epidemia, sono stati effettuati circa 300 tamponi (un numero che include anche il secondo tampone di controllo). Benché il 118, nell’attesa di attivazione delle Usca, sia l’unico che interviene a domicilio sui casi di sospetto Covid-19, non vengono infatti effettuati tamponi di routine a tutti gli operatori, ma solo a chi è entrato in contatto negli ultimi due turni con un collega risultato positivo.
 
Provincia di Brindisi
Dalla fine di aprile, ovvero dall’attivazione dello screening ospedaliero all’Ospedale “Perrino”, su 1.100 tamponi effettuati agli operatori sanitari sono 70 quelli risultati positivi.
 
Provincia di Barletta_Andria-Trani
1 medico di medicina generale e 1 medico dell’ospedale di Bisceglie attualmente positivi.
 
Provincia di Foggia
10 medici positivi, di cui 3 ricoverati, nella Azienda ospedaliera universitaria. 5 medici di medicina generale e continuità assistenziale nella Asl. Circa una decina di medici risultati positivi di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
 
Provincia di Lecce
11 contagiati, tra medici ospedalieri e medici del territorio. Il cluster più importante tra i sanitari è risultato in chirurgia toracica al “Vito Fazzi” (con un titolo anticorpale altissimo).
 
Provincia di Taranto
Contagiati dall’inizio epidemia: 2 medici di Medicina generale di Manduria; 1 ORL Ospedale “Moscati” (Hub Covid); 3 all’ospedale San Pio di Castellaneta (1 Direzione sanitaria, 1 Pronto soccorso, 1 Oncologia). Tutti al momento guariti.

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