Coronavirus, Gimbe: “Siamo entrati nella quarta ondata”

Stando all’ultimo monitoraggio settimanale della Fondazione, i numeri dell’epidemia sono tornati a salire. L’impatto sugli ospedali, però, resta minimo.

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana dal 21 al 27 luglio rileva, rispetto alla precedente, un incremento di nuovi casi (31.963 vs 19.390) e decessi (111 vs 76). In aumento anche i casi attualmente positivi (70.310 vs 49.310), le persone in isolamento domiciliare (68.510 vs 47.951), i ricoveri con sintomi (1.611 vs 1.194) e le terapie intensive (189 vs 165).

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In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni.
Decessi: 111 (+46,1%)
Terapia intensiva: +24 (+14,5%)
Ricoverati con sintomi: +417 (+34,9%)
Isolamento domiciliare: +20.559 (+42,9%)
Nuovi casi: 31.963 (+64,8%)
Casi attualmente positivi: +21.000 (+42,6%).

“Continuano a salire – dichiara Nino Cartabellotta (foto), presidente Gimbe – i nuovi casi settimanali, sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi”.

Infatti, a fronte ad un’impennata del rapporto positivi / persone testate (dall’1,8% della settimana 30 giugno – 6 luglio al 9,1% di quella 21-27 luglio), la media mobile dei nuovi casi ha subito una flessione nell’ultima settimana. “In altre parole – spiega Cartabellotta – il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati: di fatto siamo entrati nella quarta ondata“.

Nella settimana 21-27 luglio, rispetto alla precedente, si rileva in tutte le regioni, eccetto il Molise, un incremento percentuale dei nuovi casi e in 40 province l’incidenza supera i 50 casi per 100.000 abitanti. Tre province fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193). Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire anche i decessi: 111 nell’ultima settimana, con una media di 16 al giorno, rispetto agli 11 della settimana precedente.

“Dopo i primi segnali di risalita registrati la scorsa settimana, si conferma un lieve incremento dei ricoveri, che documentano l’impatto ospedaliero dell’aumentata circolazione virale”, afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe.

Complessivamente, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 1.611 del 27 luglio, e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 189 del 27 luglio, anche se le percentuali rimangono molto basse: a livello nazionale 3% in area medica e 2% nelle terapie intensive, con tutte le regioni che registrano valori nettamente inferiori al 15% per l’area medica e al 10% per l’area critica.

“Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva continuano lentamente a crescere: la media mobile a 7 giorni è di 14 ingressi/die rispetto ai 10 della settimana precedente“, spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe.

Redazione Nurse Times

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