Coronavirus, container bloccati nei porti cinesi: colpa della variante Delta

Gravi disagi per il trasporto marittimo a Yantian, Shekou e Nansha. Controlli a tappeto tra il personale.

Le foto mostrano decine di navi in arrivo da tutto il mondo e da giorni in sosta davanti al porto di Yantian, nella Cina meridionale. Si erano dirette allo Yantian International Container Terminal, centro di smistamento delle merci tra i più avanzati del Paese, per fare il pieno di container. Ma le operazioni sono bloccate, causa coronavirus.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Casi di positività al Covid-19 si registrano infatti a Shenzhen, dove si trovano i porti strategici di Yantian e di Shekou, e a Guangzhou, dove c’è il porto di Nansha. Non sono molti, ma la severità dei cinesi nei controlli è ormai nota e tamponi sono in corso a tappeto anche tra il personale di porto. Il contagio da variante Delta, molto insidioso, sta allarmando le autorità sanitarie.

L’attività portuale risente molto del problema. Con effetto domino, il blocco del porto di Yantian si è presto riverberato sugli scali cinesi satelliti. Ma l’intero sistema mondiale delle consegne comincia a risentire della crisi cinese. Al punto che la situazione sembra più grave rispetto a quella del marzo 2021 a Suez

, dove il traffico fu bloccato dall’avaria alla portacontainer Ever Given. In 14 giorni di crisi cinese non hanno viaggiato circa 357mila teu (l’unità di misura del trasporto dei container). La Ever Given fermò 55mila teu al giorno, per solo sei giorni.

E le cose minacciano di peggiorare. Scrive il Corriere Marittimo che la compagnia di trasporto danese Maersk ha fermato 40 sue imbarcazioni già dirette a Yantian, dirottandole verso porti agibili, con ritardi ulteriori nelle consegne. E la stessa strategia viene messa in campo ormai dai trasportatori giapponesi della Ocean Network Express e dalla OOCL, compagnia di Hong Kong.

In questo scenario il costo del trasporto marittimo sta volando alle stelle. La domanda, quella è forte perché tanti Paesi vivono una ripresa economica dopo l’uragano Covid, a partire dagli Stati Uniti. Allo stesso tempo molti porti continuano a lavorare a basso regime, anche perché colpiti periodicamente da quarantene. Nel gioco tra domanda (alta) e offerta (bassa), a farne le spese sono i prezzi del trasporto, sempre più proibitivi.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Repubblica

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

“Specializzandi di area sanitaria: il lavoro va pagato”: convegno a Roma il 23 settembre

Lunedì 23 settembre alle 16 a Roma, presso la Sala conferenze Matteotti del Palazzo Theodoli-Bianchelli,…

18/09/2024

Evento nazionale a Molfetta (Bari): corso su disostruzione pediatrica e manovre salvavita

Si terrà nei prossimi 4 e 5 ottobre un evento nazionale, il primo in assoluto…

18/09/2024

Intelligenza artificiale, prosegue la formazione dei dirigenti di Fials Milano

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Fials Milano. Fials Milano annuncia con soddisfazione il proseguimento…

18/09/2024

Responsabilità professionale in sanità: cosa prevede il decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco in tema di copertura assicurativa

Pochi mesi fa è arrivata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della Legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco) su…

18/09/2024

Aggressioni al personale sanitario, Ceccarelli (Coina): “Fenomeno legato a mancata valorizzazione dei professionisti e disagi del Ssn”

"L’Italia è arrivata ai primissimi posti in Europa per la drammatica percentuale di aggressioni di…

18/09/2024

Indagine Nursing Up tra i Paesi Ue: Italia agli ultimi posti per interesse dei giovani verso la professione infermieristica

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Nursing Up. Professione infermieristica sempre meno attraente…

18/09/2024