Cancro all’utero da HPV: grazie al vaccino, in Australia non esiste quasi più

L’Australia potrebbe presto essere la prima nazione al mondo ad aver debellato il cancro al collo dell’utero provocato dal papilloma virus o HPV (responsabile del 99,9 percento dei casi di tumore). Ad annunciarlo è stata l’International Papillomavirus Society, in un documento pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Papillomavirus Research.

Come è stato possibile? Semplice. O quasi: il governo federale australiano ha avviato un programma di vaccinazione gratuita per le ragazzine tra i 12 e i 13 anni sin dal 2007 e nel 2013 ha coinvolto nella procedura anche i maschietti. Grazie a tutto ciò, nel decennio compreso tra il 2005 e il 2015 la percentuale di donne con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni colpite dal virus ha subito un calo importantissimo, drastico, emblematico: dal 24% all’1%!!!

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E non è finita, perché dal 2015 a oggi di è verificato un ulteriore calo

, anche grazie alla cosiddetta immunità di gregge. Secondo le stime, nel 2018 in Australia dovrebbero verificarsi “solo” 1000 casi di cancro alla cervice uterina (di cui solo 1 su 4 mortali) mentre nel giro di 30 o 40 anni i casi saranno pochissimi. La malattia, che nel mondo uccide una donna ogni due minuti (soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove l’accesso ai vaccini non è semplice) verrà perciò praticamente debellata.

Il vaccino Gardasil, che da quest’anno verrà distribuito in una formula potenziata, protegge anche dalle verruche genitali tanto che in Austrialia, negli ultimi anni, come sottolineato dalla professoressa Suzanne Garland (direttrice del Centro per le malattie infettive delle donne presso il Royal Women’s Hospital e docente all’Università di Melbourne), si è registrato un calo del 90% dei contagi.

Alessio Biondino

Redazione Nurse Times

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