Brescia, gli infermieri fanno causa al Civile per il cambio divisa.

Chiedono che sia riconosciuto e pagato il tempo necessario per vestizione-svestizione e passaggio di consegne, oltre agli arretrati degli ultimi cinque anni.

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Circa 60 infermieri dell’Asst Spedali Civili di Brescia hanno fatto causa all’Azienda per il mancato riconoscimento in busta paga del tempo necessario per il cambio della divise. Con il ricorso al Tribunale di Brescia, sezione Lavoro, gli infermieri vogliono obbligare l’Azienda a calcolare nell’orario di lavoro sia la vestizione/svestizione sia il tempo che serve per il passaggio delle consegne tra un turno e l’altro. Un diritto, questo, già riconosciuto nel Contratto collettivo nazionale del comparto firmato a maggio 2018. Ogni azienda ospedaliera avrebbe poi dovuto procedere alla contrattazione integrativa. Cosa che però non è ancora avvenuta per l’ospedale bresciano. «L’Azienda non è mai stata disponibile ad affrontare questo argomento – spiega Alfonso Caruso, segretario di Nursind Brescia. Nessun accordo, infatti, è ancora stato firmato con i sindacati».

Ad oggi, se un infermiere deve iniziare il turno alle 7 del mattino, arriva in ospedale 15 minuti prima, timbra, si mette la divisa, si confronta con i colleghi per il passaggio delle consegne e poi inizia il turno. «Il quarto d’ora, dalle 6:45 alle 7, necessario per queste due attività – continua Caruso –, non viene computato nell’orario di lavoro, anche se la timbratura è avvenuta 15 minuti prima delle 7»

. Ma gli infermieri del Nursind non chiedono solo il riconoscimento di questo diritto, tra l’altro sancito da una sentenza della Corte di Cassazione. Chiedono anche il recupero degli arretrati degli ultimi cinque anni.

Chi invece ha deciso di pagare i minuti di cambio divise è l’Asst del Garda. In questo caso sono stati riconosciuti: 10 minuti agli oss, agli autisti delle ambulanze, agli ausiliari e a tutti gli operatori del ruolo sanitario e tecnico addetti all’assistenza; 19 minuti agli infermieri e alle ostetriche in unità operative dove è garantita la continuità assistenziale sulle 24 ore e dove è necessario il passaggio delle consegne; 15 minuti per il restante personale operante, sempre in reparti che garantiscono le 24 ore. «Siamo fiduciosi – commenta Caruso – di vincere questa causa, anche perché abbiamo esempi di cause simili vinte in diversi ospedali italiani». Da parte sua, il Civile ha precisato che il tema del diritto a computare nell’orario il tempo di vestizione e svestizione è la momento nell’agenda: “La direzione sta valutando questo argomento tenendo in considerazione tutte le variabili legate a un sistema e un’organizzazione complessa, come un’azienda ospedaliera che conta 7mila dipendenti”.

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