Due infermieri, il presidente del consiglio di amministrazione, l’amministratore delegato e un coordinatore della casa di risposo Villa Giulia di Bologna sono a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte di una donna bolognese di 83 anni, avvenuta all’interno della struttura il 24 agosto del 2016. Secondo l’inchiesta, avviata dopo la querela dei famigliari, non avrebbero messo in atto le necessarie misure organizzative e di sicurezza per impedire il decesso.
La donna, con capacità cognitive ridotte e costretta su una sedia a rotelle, cadde dalle scale della struttura, riportando un forte trauma cranico e lesioni multiple che la portano alla morte dopo quindici giorni di ricovero in ospedale, dove arrivò ormai in coma. Quel giorno il personale era impegnato ad alzare da letti e sedie i pazienti e, per un certo lasso di tempo, lasciò sola l’anziana. Lei riuscì in qualche modo a percorrere con la sedia a rotelle i cinque, sei metri che la separavano dalla rampe di scale e cadde rovinosamente. Secondo la Procura, i vertici e gli operatori furono responsabili dell’accaduto.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere di Bologna
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