Attivo il primo servizio di fecondazione eterologa pubblica di tutto il centro/sud Italia

Una possibilità in più per le coppie con diagnosi di infertilità che stanno cercando di avere figli e vogliono farlo in una struttura pubblica. Il nuovo servizio, partito oggi a Roma, eviterà a molti cittadini di rivolgersi ai privati o di andare all’estero

Fecondazione eterologa pubblica, a Roma e nel Lazio ora si può. Da oggi, infatti, come riportato dall’Agenzia DIRE, la ASL Roma 1 è in grado di garantire “con la massima qualità e sicurezza” un percorso di fecondazione eterologa presso i due Centri di Procreazione Medicalmente Assistita presenti presso il Presidio Sant’Anna di via Garigliano e l’Ospedale San Filippo Neri.

Si tratta di una possibilità in più per le coppie con diagnosi di infertilità che stanno cercando di avere figli e vogliono farlo in una struttura pubblica del Sistema sanitario regionale. Il nuovo servizio, unico in tutta l’area del centro e sud Italia, è stato inaugurato questa mattina presso il Centro Sant’Anna ai Parioli dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla presenza dell’assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-sanitaria, Alessio D’Amato, e del direttore della ASL Roma 1, Angelo Tanese.

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Fino ad oggi i residenti romani che volevano usufruire del servizio di fecondazione eterologa per avere un figlio erano costretti a pagare un centro privato o andare all’estero. Ora sarà possibile farlo prenotando una prima visita ginecologica per infertilità attraverso il ReCUP Regionale. Questo tipo di trattamento prevede l’utilizzo di gameti (ovociti e/o spermatozoi) provenienti da donatori esterni alla coppia stessa.

La Corte Costituzionale (sentenza 162/2014) ha superato infatti il divieto di fecondazione eterologa imposto dalla Legge 40/2004 e con il DCA 29 del 2016 la Regione Lazio ne ha fissato le linee guida, permettendo così l’avvio delle procedure di attivazione della fecondazione eterologa con trasparenza e certezze per i cittadini e i medici, e con massimi criteri di sicurezza, nel secco divieto di fare ricorso a pratiche eugenetiche.

Nei centri di procreazione medicalmente assistita della ASL Roma 1 operano equipe altamente specializzate in grado di garantire alle coppie percorsi personalizzati con le tecniche più avanzate. Per prenotare la prima visita basterà chiamare il ReCUP Regionale con l’impegnativa del Medico di Medicina Generale a nome della partner. Le tariffe, così come previsto nella Regione Lazio dal DCA 29/2016 che recepisce il documento della Conferenza delle Regioni, variano a seconda della tecnica di fecondazione utilizzata. L’accesso alle tecniche, ricorda la Regione, è consentito alle donne che non abbiano compiuto il 43esimo anno di età. Tutte le informazioni sul sito www.aslroma1.it.

Questo il commento del presidente della Regione Zingaretti: “Al Sant’Anna e al San Filippo Neri nasce il primo centro per la fecondazione eterologa pubblico nel Lazio. È un altro segnale di quello che vuol dire uscire dal commissariamento: non chiudere e basta ma assumere personale, investire in macchinari e aprire nuovi servizi ai cittadini. Questo è molto importante perché un centro pubblico vuol dire rispettare la Costituzione della Repubblica. Basti pensare, per capire la differenza, che in America per avere le stesse prestazioni che offre il sistema sanitario in Italia bisogna pagare 6.000 dollari al mese di assicurazione. Sanità pubblica vuol dire invece questo: guarirla perché era molto malata per via del commissariamento e ora ricostruirla per il bene dei cittadini e giorno dopo giorno ci stiamo riuscendo grazie agli operatori e grazie al fatto che finalmente nel Lazio i conti sono in ordine”.

(Fonte: Agenzia DIRE, www.dire.it)

Redazione Nurse Times

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