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Area B a Milano, nuovi divieti in vigore per le auto: dove parcheggiano gli infermieri a domicilio?

La coordinatrice infermieristica Gabriella Scrimieri segnala un disagio per i professionisti sanitari che operano sul territorio, già obbligati a pagare la sosta sulle strisce blu.

Si è già ampiamente letto di carenza di infermieri e di infermieri pediatrici sul territorio, di bambini, anziani e persone affette da diverse disabilità che necessitano di assistenza e a cui viene spesso negato un diritto, sancito dalla Costituzione italiana (art. 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”) a causa della carenza di risorse.

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E adesso anche questo: sono scattati da lunedì 3 ottobre i nuovi divieti per l’ingresso nell’Area B di Milano, ovvero la cerchia esterna della città, già sottoposta a limitazioni per mezzi inquinanti. I nuovi divieti riguardano auto Euro 2 a benzina, Euro 4 diesel senza Fap, Euro 3 e 4 diesel con Fap di serie, Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel. Ci saranno 188 telecamere che vigileranno sui varchi in Area B, mentre l’Area C rimarrà invariata e a pagamento.

Sono comunque previste deroghe: i veicoli diesel Euro 4 e 5 e i veicoli alimentati a benzina Euro 2 potranno circolare in Area B aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B. E le auto storiche? Per loro restano le regole già stabilite. I veicoli heritage con più di 20 e meno di 40 anni, dotati di Certificato di rilevanza storica, possono usufruire di 25 giornate di accesso e circolazione in deroga all’anno, previa registrazione.

Quindi deroghe e progetto MoVe.In? Cioè? Analizziamo il primo. Deroghe per furgoni e altri veicoli, veicoli diesel Euro 4 e 5. I veicoli alimentati a benzina Euro 2 potranno circolare in Area B aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B per un periodo limitato e a pagamento.

Quindi mi viene da pensare che possiamo assistere i nostri pazienti per il periodo limitato al progetto. Ciò che non accade per le auto storiche/lusso. O meglio possono circolare per 25 giornate, previa registrazione. Ma in un Paese che si definisce civile è possibile ascoltare, ma soprattutto subire, simili follie? Ma ai sanitari non ci pensa mai nessuno? O meglio ai cittadini, perché il disagio si ripercuote sempre sulle categorie più deboli e fragili.

Nelle deroghe mi sarei aspettata che l’infermiere che si reca più volte al giorno al domicilio dei pazienti per prestare assistenza (quindi erogando un servizio pubblico) potesse rientrare nella deroga. Parliamo degli stessi colleghi che pagano di tasca propria la sosta sulle strisce blu, oltre a multe che gli vengono verbalizzate a causa di un parcheggio che spesso è un miraggio. Colleghi infermieri che si avvalgono spesso di devices pesanti, che devono trasportare a mano e lontano dall’abitazione del paziente.  

E poi storciamo il naso quando l’infermiere o il medico decidono di andare a lavorare all’estero. Siamo consapevoli che i divieti/provvedimenti hanno la finalità di ridurre l’inquinamento – problema a cui tutti teniamo -, ma cià non dovrebbe andare a discapito di chi già vive situazioni di disagio e di malattia. Speriamo si possa correggere il provvedimento, facendo breccia nel cuore e nella testa del nostro sindaco Beppe Sala.

Dott.ssa Gabriella Scrimieri
Coordinatore infermieristico Milano

Redazione Nurse Times

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