Un nuovo studio avrebbe dimostrato che l’aprotinina, un inibitore della proteasi con spiccata efficacia antivirale, è in grado di bloccare la replicazione del coronavirus SARS-CoV-2 in test in vitro.
Il team di ricerca internazionale è stato guidato da scienziati dell’Ospedale Universitario dell’Università di Goethe (Germania) e dell’Istituto di Bioscienze dell’Università del Kenti (Regno Unito). Lo studio si è svolto con la collaborazione dell’Istituto di Patologia della Scuola di Medicina di Hannover, del The German Center for Lung Research e di altri istituti tedeschi.
A coordinare la ricerca i professori Martin Michaelis, Mark Wass e Jindrich Cinatl.
contaminate da quattro campioni distinti di SARS-CoV-2. Il farmaco è stato in grado di arrestare la replicazione virale, il processo che si avvia dopo che il coronavirus si lega alle cellule umane attraverso la proteina S o Spike, sfruttata come un “grimaldello” per rompere la parete cellulare e riversare il materiale genetico all’interno. L’aprotinina, in parole semplici, impedisce al patogeno di legarsi alle cellule umane e dunque di avviare la replicazione, che è alla base dell’infezione (COVID-19).“Non faccio battaglie sul contratto della medicina genera, ma pretendo che lavorino un certo numero…
Le reti tempo-dipendenti all'interno degli ospedali, vale a dire le strutture che devono occuparsi dei…
Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, plaude all'iniziativa del Governo: "Un primo tassello che traccia…
Nel cuore del sistema sanitario italiano gli infermieri combattono una battaglia quotidiana per il riconoscimento…
Roberto Laudini, coordinatore regionale di Si Cobas Calabria, ha inviato una nota a Simona Carbone…
"La maggior parte dei professionisti di origine straniera nei paesi del Golfo e in Europa,…
Leave a Comment