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Turni massacranti in corsia: la Cassazione apre la strada ai risarcimenti

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Disabile trattato in modo "disumano": per la Cassazione scatta il reato di tortura
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Se il nesso tra stress da turnazione e danno è provato, la Corte impone all’Azienda di dimostrare le misure preventive adottate

La Corte di Cassazione — con l’ordinanza n. 26923 del 7 ottobre 2025 — ha chiarito un principio determinante per la responsabilità datoriale nei casi di danno alla salute riconducibile a turni di lavoro usuranti in ambito ospedaliero. La decisione apre scenari rilevanti per indagini, contenziosi e politiche del lavoro in sanità. 

Il fatto e la pronuncia

Il caso riguarda la morte in servizio di un anestesista colpito da infarto durante un turno di quasi sedici ore. Gli eredi avevano chiesto l’accertamento dell’omessa adozione, da parte dell’Azienda ospedaliera, di misure idonee a tutelare l’integrità psico-fisica del lavoratore. Dopo il riconoscimento della causa di servizio, la vicenda è giunta alla Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza della Corte d’Appello, sottolineando che non è sufficiente limitare il giudizio al solo “ultimo turno”, ma va considerato l’intero atteggiarsi del rapporto di lavoro e l’insieme delle turnazioni stressanti. 

La Cassazione ricorda inoltre che, una volta provato il nesso di causalità tra stress lavorativo e danno alla salute, l’onere probatorio ricade sull’Azienda che deve dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire l’evento dannoso, in conformità all’art. 2087 c.c. (tutela dell’integrità fisica e morale dei prestatori di lavoro). 

Perché la decisione è importante (contesto giuridico e sanitario)
  • Nesso causale esteso: la Corte afferma che, nel calcolo della responsabilità, non si può astrarre l’evento dall’organizzazione complessiva delle turnazioni. Questo criterio può influire su molte cause inerenti eventi cardiovascolari e stress-correlati in ambito sanitario.  
  • Inversione dell’onere probatorio: dopo la prova iniziale del nesso, spetta all’ente dimostrare di aver preso tutte le misure preventive. Ciò rafforza la tutela del lavoratore e dei suoi eredi.  
  • Rilevanza per il management ospedaliero: la sentenza solleva la necessità per le Aziende sanitarie di rivedere sopratutto le policy su turni, reperibilità e misure di prevenzione del rischio stress-lavoro correlato.

La Corte richiama orientamenti giurisprudenziali recenti sui criteri del nesso causale nel rapporto di lavoro (tra cui pronunce del 2023 citate dall’ordinanza) e ribadisce la centralità dell’art. 2087 c.c. per la tutela della salute sul lavoro. Per approfondire, è utile consultare il testo integrale dell’ordinanza n. 26923/2025 e le note esplicative redatte da organismi professionali come FNOMCeO. 

Redazione NurseTimes

Fonte:

Sentenza Cassazione

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