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SHC contro l’introduzione dell’assistente Infermiere in Valle D’Aosta

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La federazione Migep Oss - Shc Oss scrive a Giulia Grillo
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SHC: “UN ATTACCO ALLA PROFESSIONALITÀ DEGLI OSS E AL SISTEMA SANITARIO

L’annuncio dell’assessore regionale alla Sanità della Valle d’Aosta, Carlo Marzi, sull’avvio dei lavori per l’istituzione della figura dell’assistente infermiere è una scelta inaccettabile, che rappresenta un vero e proprio attacco al ruolo degli Operatori Socio-Sanitari (OSS) e all’intero assetto del sistema sanitario.

Come SHC – Sindacato Human Caring, prendiamo una posizione netta e contraria rispetto a questa iniziativa, che non risolve i problemi reali della sanità, ma li aggrava, introducendo una figura ibrida, poco definita e priva di un chiaro inquadramento contrattuale.

UN’INIZIATIVA SBAGLIATA, CHE MINA LA PROFESSIONALITÀ DEGLI OSS

La creazione dell’assistente infermiere è un affronto diretto agli OSS, che da anni svolgono un ruolo essenziale nel supporto ai pazienti e nel lavoro di equipe con gli infermieri. Questa nuova figura non fa altro che sovrapporsi al lavoro degli OSS, creando confusione e mettendo a rischio l’identità professionale di chi già opera nel settore.

La decisione di richiedere 24 mesi di esperienza come OSS per accedere ai corsi di assistente infermiere è una presa in giro: invece di riconoscere e valorizzare il lavoro degli OSS con percorsi di crescita professionale adeguati e il giusto riconoscimento economico, si chiede loro di “fare un salto” in un ruolo ancora incerto, con un percorso formativo ridotto (solo 500 ore!) e senza alcuna garanzia di tutela contrattuale.

Perché si vuole creare una nuova figura anziché rafforzare il ruolo degli OSS con un’adeguata valorizzazione contrattuale? Perché si sceglie di continuare a svilire una professione che rappresenta una colonna portante del sistema sociosanitario?

UNA MANOVRA CHE NASCONDE IL PROBLEMA VERO: LA CARENZA DI PERSONALE SANITARIO

L’assessore Marzi e il Consiglio Regionale della Valle d’Aosta dovrebbero rispondere a una domanda molto semplice: se c’è carenza di infermieri, perché non assumere più infermieri?

La verità è che questa mossa serve solo a tamponare la crisi di personale con soluzioni al ribasso, abbassando gli standard qualitativi dell’assistenza e creando una categoria di lavoratori sottopagati, con meno tutele e meno possibilità di crescita professionale.

Senza tralasciare un criterio importante, ovvero la mancanza del Decreto Ministeriale che permetta di procedere al percorso formativo per Assistente Infermiere.

Questa decisione è figlia di una logica politica sbagliata: anziché investire nella formazione e nell’assunzione di nuovi infermieri e OSS, si introduce un “ibrido” che serve solo a tappare i buchi senza risolvere il problema alla radice.

INQUADRAMENTO CONTRATTUALE INCERTO: UN RISCHIO PER I LAVORATORI

Ad oggi, non esiste alcuna certezza sull’inquadramento contrattuale dell’assistente infermiere. Il CCNL Sanità non prevede ancora questa figura, e l’unico riferimento si trova in una bozza del nuovo contratto, che non è stata ancora sottoscritta.

Questa mancanza di chiarezza è inaccettabile: non si può spingere centinaia di OSS a intraprendere un percorso formativo senza sapere quali saranno le reali prospettive lavorative, senza garanzie su stipendi, diritti e tutele.

Come SHC, non permetteremo che venga creata una nuova categoria di lavoratori precari e sfruttati, con il rischio concreto di veder nascere contratti peggiorativi e una frammentazione delle tutele.

Il nostro sindacato respinge con forza questa iniziativa e chiede:

1. Stop immediato all’istituzione dell’assistente infermiere in Valle d’Aosta e in tutte le altre Regioni che stanno seguendo questa linea;

2. Riconoscimento e valorizzazione degli OSS, con una revisione del loro ruolo e un adeguamento delle competenze e degli stipendi, senza bisogno di creare nuove figure ibride;

3. Un piano straordinario di assunzioni per infermieri e OSS, per risolvere davvero la carenza di personale senza ricorrere a soluzioni precarie e confuse;

4. Garanzie contrattuali certe prima di qualsiasi modifica del sistema sanitario, evitando di introdurre figure lavorative senza un quadro normativo chiaro e condiviso con le parti sociali.

SHC non resterà a guardare mentre il futuro degli OSS e la qualità dell’assistenza vengono messi in discussione da scelte politiche miopi e dannose. La nostra battaglia è per un sistema sanitario più forte, con lavoratori tutelati e qualificati, non per scorciatoie che penalizzano tutti, dai professionisti ai pazienti

Antonio Squarcella – Segreteria Nazionale SHC

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