La consigliera regionale delle Marche, Micaela Vitri (Pd), ha presentato in Consiglio un’interrogazione urgente sulla tempistica di erogazione del “compenso integrativo per prestazioni aggiuntive dei medici e del personale del comparto sanità”, rimarcando la “grave la disparità con i gettonisti”. In tal modo ha inteso sollecitare gli impegni assunti dalla Giunta regionale con i sindacati, augurandosi che i contributi “arrivino entro luglio”.
Vitri spiega di aver ricevuto rassicurazioni in tal senso dall’assessore alla Salute, Filippo Saltamartini, ma avanza comunque qualche dubbio: “Nella risposta l’assessore alla Salute ha annunciato che le retribuzioni integrative saranno già erogate entro il mese di luglio, come chiedevo nell’interrogazione. Si è ben guardato, però, dallo spiegare che la delibera DGR 822/2024, che stanzia 5.120.000 di euro destinati al personale medico, più i 2.048.000 di euro per il personale del comparto sanità, riguarda solo le prestazioni ‘extra’. Per quelle ‘ordinarie’, infatti, rimane la clamorosa disparità tra i professionisti dipendenti e i gettonisti delle cooperative”.
Continua Vitri: “La Regione tira in ballo la remunerazione accordata ai medici delle cooperative che lavorano nei pronto soccorso, affermando in una nota della Giunta ‘che i livelli retributivi dei dipendenti e dei gettonisti sarebbero così paragonabili’, immaginando in questo modo una certa giustizia tra i due compensi. E’ bene spiegare, invece, che si tratta solo di prestazioni aggiuntive”.
Sempre Vitiri: “Si chiedono degli straordinari sia ai medici che al resto delle professionalità del comparto, visto che per i 38 euro settimanali previsti da contratto per i medici dipendenti non cambia nulla e restano le intollerabili differenze salariali che ho, anche oggi, chiesto di combattere e ostacolare. Va ricordato che lo specialista dipendente a inizio carriera prende meno di 20 euro netti all’ora, mentre un gettonista prende più del triplo e paga anche meno tasse, essendo beneficiario di un trattamento fiscale agevolato”.
Conclude Vitri: “Il rischio, quindi, è che dare un contributo sugli straordinari, che molti sono costretti a rifiutare per carenza di tempo, senza intervenire sulle prestazioni ordinarie, allarga la forbice dell’ingiustizia lavorativa e salariale tra il personale pubblico e quello privato”.
Redazione Nurse Times
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