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Mangiacavalli: “Il 2025 sarà l’anno decisivo contro la carenza di infermieri?”

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Mangiacavalli (Fnopi): “Infermieri in prima linea nell’assistenza agli anziani”
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Il 2024 è stato un anno di svolta per gli infermieri italiani, con importanti risultati economici e professionali raggiunti. Tuttavia, l’auspicio per il 2025 è che si possa affrontare in maniera strutturale la cronica carenza di personale infermieristico nel Servizio sanitario nazionale (SSN). A sottolinearlo è Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), in un’intervista all’Adnkronos Salute.

Bilancio del 2024

“Nell’anno che sta per concludersi – spiega Mangiacavalli – registriamo la detassazione degli straordinari con la legge di Bilancio 2025, a cui si unisce l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica e quella per chi opera nei pronto soccorso. Al netto della quantificazione economica in sé, sono sicuramente segnali di attenzione per la professione.

Auspichiamo quindi che si prosegua su questa strada, con la detassazione del 15% delle indennità legate a particolari condizioni di lavoro e che gli importi previsti per l’abbattimento delle liste d’attesa siano esclusi dal tetto di spesa per l’assunzione del personale da parte delle aziende sanitarie”.

Verso una crescita professionale

Sul versante della crescita professionale, Mangiacavalli aggiunge: “Fondamentale è il percorso in dirittura d’arrivo – come anche annunciato dai ministri della Salute Schillaci e dell’Università Bernini – per formalizzare le lauree magistrali cliniche infermieristiche che permettono di offrire prospettive di carriera sia economiche sia in grado di far agire competenze avanzate”.

Inoltre, il 2025 sarà “l’anno in cui si attende che diventi strutturale l’abolizione del divieto al cumulo di impieghi per gli infermieri che lavorano nel pubblico, per incentivare, a tutti i livelli, la libera professione”.

Carenza di personale: il nodo centrale

Secondo Mangiacavalli, tutte queste misure rappresentano “un’arma fondamentale per combattere la gravissima carenza di organici e aumentare l’attrattività verso la nostra professione. Dovranno essere affiancate da campagne ad hoc a cura del Governo e, perché no, dalla previsione di un ‘commissario straordinario per il contrasto alla carenza di personale infermieristico’, come accade per altre gravi emergenze nazionali”.

Collaborazione internazionale e prospettive europee

La presidente della Fnopi sottolinea anche l’importanza della dimensione internazionale: “Solo poche settimane fa, Fnopi e Oms Europa hanno messo a punto e sottoscritto un position statement con richieste comuni, tra cui: regolamentare meglio l’istruzione infermieristica tra i diversi Paesi; sviluppare una pratica avanzata e specializzata standardizzata per gli infermieri di tutti i Paesi europei; rispondere alla necessità di implementare l’integrazione organizzativa per ricollegare ospedali e territorio”.

Un problema nazionale

“Malgrado i risultati raggiunti – conclude Mangiacavalli – va sempre ricordato che siamo di fronte a un problema del Paese tutto, e non di una singola categoria. Come del resto è emerso anche dal confronto della Fnopi con gli altri enti regolatori europei”.

Sarà davvero l’anno della svolta?

Nonostante i progressi fatti nel 2024, il 2025 si preannuncia come un banco di prova per il futuro della professione infermieristica. Le riforme annunciate saranno sufficienti per risolvere una crisi che affonda le sue radici in problemi strutturali? Gli infermieri restano in attesa di risposte concrete, mentre la carenza di personale continua a mettere a dura prova l’intero sistema sanitario.

Redazione NurseTimes
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