Gentile Direttore di NurseTimes,
ho letto quanto dichiarato a discolpa da parte degli Opi del Veneto in merito alla nuova figura oss con formazione infermieristica.
Anche da queste dichiarazioni si evince che chi dovrebbe tutelare la professione infermieristica in realtà non conosce radicalmente tale figura. In questo modo è stato riassunto in maniera semplicistica la figura che si sta venendo a creare senza valutare quello che poi concretamente succederà. Mi chiamo Luigi ed ho frequentato un corso OSS, e poi successivamente mi sono laureato in infermieristica, quindi conosco bene la differenza tra i due percorsi formativi che sono il risultato di decenni di esperienze, errori e miglioramenti.
Ho esperienza lavorativa nelle strutture private di circa 12 anni, dapprima come OSS e poi come infermiere e posso tranquillamente affermare che l’avvento di questa nuova figura oss comporterà danni sia agli OSS che agli infermieri. Gli OSS, non hanno la formazione adeguata per poter effettuare le procedure indicate, (e non potranno acquisirla con un corso di formazione di poche ore) ma si limiteranno a diventare i cosiddetti “praticoni” di una volta, andando incontro a responsabilità alte ( anche reati penali legati ad errori procedurali) a loro insaputa.
Di contro gli infermieri nelle strutture private serviranno sempre meno (il minimo indispensabile per turno che servirà a garantire la presenza di fianco agli OSS con formazione infermieristica) e quindi ci sarà una riduzione dei posti di lavoro per i professionisti infermieri perché sostituiti da figure a bassa formazione e basso prezzo. Non mi soffermo più di tanto perché per descrivere le differenze dei due percorsi formativi sarebbe lungo e deleterio, ma posso riassumere dicendo che un corso OSS di 1000 ore ed un corso di integrazione successiva non potrà mai essere equiparato ad una laurea triennale.
REDAZIONE. Cosa ne pensate del Super Oss con funzioni infermieristiche?
Inviateci il vostro pensiero a [email protected]
Redazione NurseTimes
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