Nursing Up ottiene una pronuncia storica: le aziende sanitarie dovranno garantire il pasto o buono sostitutivo a tutti gli infermieri con turni superiori a sei ore.
Sentenza del 2 luglio 2025: una vittoria gli infermieri
ROMA, 5 luglio 2025 – Il Tribunale di Cosenza ha emesso, in data 2 luglio, una sentenza destinata a fare giurisprudenza nel panorama delle notizie e dell’attualità sindacale: viene infatti riconosciuto il diritto al buono pasto – o al servizio mensa – a tutti i turnisti la cui prestazione lavorativa supera le sei ore, di giorno come di notte. L’Azienda Ospedaliera convenuta è stata condannata a risarcire circa 51.000 euro per il mancato riconoscimento del beneficio.
Un principio chiaro e vincolante
Con questa pronuncia, il giudice ha stabilito un principio di facile comprensione ma di grande impatto pratico: ogni turno di lavoro oltre il limite di sei ore deve prevedere – a prescindere dall’orario – la fruizione del pasto o l’erogazione del buono sostitutivo. Questo orientamento conferma che nessuna azienda sanitaria può sottrarsi all’obbligo contrattuale, sancendo una tutela in più per la categoria degli infermiere.
Le parole di Nursing Up
«Ancora una volta da Cosenza arriva una lezione di giustizia che deve valere per tutta Italia», afferma Antonio De Palma, Presidente Nazionale di Nursing Up. «Il diritto al buono pasto non è un optional: è un dovere delle aziende verso chi garantisce la salute dei cittadini. Il tempo delle omissioni è finito». Con questo verdetto, il sindacato ribadisce la propria determinazione a combattere ogni disparità e a far rispettare i contratti di lavoro.
Precedente di giugno e rafforzamento del diritto
Questa vittoria segue il precedente di giugno, sempre presso il Tribunale di Cosenza, che aveva riconosciuto il buono pasto per i turnisti notturni. Ora il principio si estende a tutti i turni – mattutini, pomeridiani e notturni – purché durino oltre le sei ore. Il precedente crea un solido argine contro possibili interpretazioni restrittive e può essere invocato in future azioni legali in altre regioni.
Impatti sul Servizio Sanitario Nazionale
La sentenza di Cosenza incide direttamente sui rapporti di lavoro all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Le aziende sanitarie dovranno adeguare i propri regolamenti interni e i bilanci alla luce del nuovo obbligo, evitando contenziosi e spese di risarcimento. Il Ministero della Salute e gli enti di controllo sono invitati a vigilare affinché questo diritto sia applicato uniformemente su tutto il territorio.
Nursing Up annuncia che sono già in corso iniziative analoghe in altre regioni: «Non ci fermeremo finché ogni infermiere turnista non potrà contare sul proprio pasto», conclude De Palma. Il sindacato sollecita le istituzioni – a livello regionale e nazionale – a intervenire con circolari e direttive per garantire uniformità e rispetto dei contratti di lavoro nella news quotidiana delle notizie sanitarie.
Redazione NurseTimes
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