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Piemonte, si affiggono (costosi) manifesti per reclutare infermieri. Assessore Riboldi nel mirino della critica

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Una costosa campagna di affissioni per reclutare infermieri. L’ha lanciata Federico Riboldi (foto), assessore alla Sanità della Regione Piemonte, per far fronte alla carenza di personale in sanità. Una modalità di reclutamento che non ha mancato di suscitare polemiche.

La singolare iniziativa, gestita da Azienda Zero su scala regionale, è stata affidata alla Communication Media System Outdoor di Torino. Ed è costata ben 62.000 euro. Ma è questa la strada giusta? Se lo chiedono l’opposizione e diversi osservatori, avanzando dubbi sull’efficacia di un messaggio così generalista per una platea professionale specifica, e suggerendo canali più mirati, oltre che meno dispendiosi, come gli Ordini professionali. Senza dimenticare che il bando parla di 17 posti. Un dettaglio tecnico, ha spiegato Riboldi, sostenendo che i posti disponibili sono ben di più.

Ma le perplessità non finiscono qui. Già, perché Azienda Zero ha anche pubblicato un bando per assumere uno “specialista della comunicazione” che si occupi di progetti Pnrr e di “rilievo internazionale”. Si tratta di una priorità? In molti ritengono di no, dal momento che si attendono altre nomine di rilievo, come quella del responsabile del 118, e intanto si rimandano trasferimenti importanti.

Per questo incarico, tra l’altro, sarebbe in lizza Andrea Mallai, ex capo di gabinetto quando Riboldi era sindaco di Casale Monferrato, che avrebbe pure partecipato alla famosa missione dell’assessore per reclutare infermieri in Albania. Sempre da Casale provengono inoltre altre figure a lui vicine, inserite in ruoli chiave di Azienda Zero. Come ad esempio il dottor Federico Nardi, primario cardiologo, il cui ruolo di raccordo ha già sollevato qualche frizione con l’opposizione in passato.

Opposizione che ironizza su questa strana coincidenza, parlando di “clan dei casalesi” all’interno della sanità piemontese. “Arrivare da Casale è un requisito decisivo?”, domanda il consigliere regionale Daniele Valle (Pd), che aggiunge: “A cosa serve uno specialista della comunicazione per una struttura tecnica?”.

Insomma, dopo la vicenda della missione albanese, Riboldi è nuovamente nel mirino della critica per le sue (costose) strategie di reclutamento del personale infermieristico. E le critiche non rigurdano solo le reali priorità della sanità piemontese (serve davvero un esperto di comunicazione?), ma anche la trasparenza delle nomine.

Redazione Nurse Times

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