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Dalla Campania alla Florida per curare un tumore al cervello con la cyberknife: la storia della piccola Jenny

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The CyberKnife at the TGH Cancer Institute, photographed on Dec. 28, 2023.
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Jenny, una bambina di Stella Cilento (Salerno) era volata in Florida per curare un tumore al cervello con un trattamento di radiochirurgia robotizzata denominato cyberknife, il cui impiego sui pazienti pediatrici in Italia è molto limitato. E dagli Usa la piccola, appena otto anni, è tornata con una speranza concreta di guarigione, visto che la massa è stata completamente rimossa.

Come racconta il Quotidiano Nazionale, Jenny è partita insieme alla madre, Teresa Ruocco, grazie a una raccolta fondi avviata a sua insaputa dall’insegnante di danza di Jenny. Il tumore era stato scoperto il 4 aprile. “Il nostro neurochirurgo, Pantaleo Romanelli, ha provato sia a Bari che a Milano, ma siamo stati respinti – spiega la donna -. Alla fine si è optato per il Renaissance Institute di Winter Park, in Florida”.

“Il tumore è stato distrutto in pochi minuti, senza alcuna operazione chirurgica – spiega il dottor Romanelli, neurochirurgo di fama internazionale -. La bambina si è sottoposta all’intervento abbracciata al suo peluche e, alla fine, si è alzata sulle proprie gambe senza problemi”. Una procedura non invasiva, precisa al millimetro, capace di colpire la massa tumorale e preservare i tessuti sani.

Quello in Florida, però, non è stata solo un viaggio di cure. Un medico benefattore le ha infatti regalato “il giorno più bello della sua vita”, pagandole una giornata al parco giochi Disney World di Orlando, con tanto di trasferimento e ingresso vip. “Non avrei mai potuto permettermelo”, dice mamma Teresa.

E aggiunge: “Il momento più emozionante? Quando ho visto mia figlia scendere con le proprie gambe dal macchinario, dopo il trattamento, ho provato una gioia infinita. Quello è stato il momento più bello della mia vita. Questo viaggio in Florida ha portato, in pochi secondi, al miglioramento di uno stadio che metteva in serio pericolo la vita di mia figlia. Sapere che non ha subito un intervento invasivo e che il tumore non c’è più è un sollievo”.

Per Jenny i medici hanno previsto una convalescenza di 18 mesi. Tra sei mesi una risonanza di controllo dirà se resterà solo la cicatrice o se sarà necessario intervenire con cortisone per rimuovere un eventuale edema cerebrale. Un anno dopo si sottoporrà a un ulteriore esame e, se non ci saranno residui tumorali, potrà considerarsi fuori pericolo. In ogni caso, “si potrà eventualmente trattare di nuovo con un’altra sessione da sette minuti”.

Redazione Nurse Times

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