L’ossigenoterapia è una pratica medica che consiste nella somministrazione di ossigeno a concentrazioni maggiori rispetto a quelle presenti nell’aria ambiente, con l’obiettivo di correggere l’ipossiemia, migliorare l’ossigenazione dei tessuti, ridurre lo sforzo respiratorio e cardiaco in pazienti con difficoltà respiratorie
Le cannule nasali sono uno dei dispositivi più comuni per l’ossigenoterapia a basso flusso. Queste consistono in un tubo sottile con due piccoli ugelli che si posizionano alle narici del paziente. Il flusso di ossigeno somministrato attraverso le cannule nasali può variare, ma generalmente si utilizza per flussi bassi, da 1 a 4 litri al minuto.
Per l’ossigenoterapia ad alti flussi, si utilizzano cannule nasali high flow (HFNC – High Flow Nasal Cannula), che possono erogare ossigeno umidificato e caldo con una frazione inspirata di ossigeno (FiO2) regolabile e flussi fino a 60 litri al minuto. Questo sistema è particolarmente utile perché riduce gli spazi morti anatomici, fornisce una FiO2 costante e regolabile, garantisce una buona umidificazione e ha un effetto di pressione positiva di fine espirazione (PEEP), che aiuta a reclutare gli alveoli migliorando gli scambi gassosi.
Il comfort del paziente è un aspetto fondamentale per l’aderenza al trattamento, e per l’ossigenoterapia ad alti flussi con cannule nasali, non esistono raccomandazioni specifiche sul livello ottimale di flusso e temperatura per ottimizzare il comfort, ma è essenziale impostare l’HFNC per ottenere un miglior comfort per sfruttare l’efficacia clinica del presidio a lungo termine.
Le cannule nasali sono utilizzate per somministrare ossigeno a bassi flussi (1-4 L/min), mentre le cannule nasali high flow sono adatte per flussi più elevati fino a 60 L/min, con l’obiettivo di fornire ossigeno umidificato e caldo e migliorare il comfort e l’efficacia del trattamento.
I principali dispositivi di somministrazione dell’ossigenoterapia
I principali dispositivi di somministrazione dell’ossigenoterapia includono:
- Maschera di Venturi: Questa maschera permette di somministrare ossigeno a concentrazioni precise, grazie a un sistema che miscela ossigeno con aria ambiente
- Maschera semplice: Copre naso e bocca, fissata al volto tramite cinghie elastiche, utilizzata per somministrare ossigeno a concentrazioni moderate
- Oxymask: Una maschera che consente di somministrare ossigeno a diverse concentrazioni, adattandosi ai bisogni del paziente. Ha un design che concentra e reindirizza il flusso di ossigeno verso il paziente
- Cannula nasale (occhialini): Consiste in un tubo sottile con due piccoli ugelli che si posizionano alle narici. È utilizzata per somministrare ossigeno a bassi flussi
- Sondino nasale (sonda ossigeno): Un tubo sottile inserito nelle narici per somministrare ossigeno. Simile alla cannula nasale ma può essere utilizzato per flussi leggermente più elevati
- Cannula nasale high flow (HFNC – High Flow Nasal Cannula): Permette di erogare ossigeno umidificato e caldo con una frazione inspirata di ossigeno (FiO2) regolabile e flussi fino a 60 l/min. Riduce gli spazi morti anatomici e fornisce un effetto PEEP
Questi dispositivi sono scelti in base alle esigenze specifiche del paziente, come il livello di ossigeno richiesto e la comodità del paziente. La scelta del dispositivo giusto è cruciale per garantire l’efficacia dell’ossigenoterapia e il comfort del paziente.
Differenze tra le maschere di venturi e le maschere semplice
Le maschere di Venturi e le maschere semplici sono due tipi di dispositivi utilizzati nell’ossigenoterapia, ma presentano alcune differenze significative:
Maschera di Venturi
Precisione. La maschera di Venturi è progettata per fornire una concentrazione precisa di ossigeno, grazie a un sistema che miscela ossigeno con aria ambiente attraverso ugelli di dimensioni diverse.
Utilizzo. È spesso utilizzata in pazienti che necessitano di una concentrazione di ossigeno specifica e costante.
Design. Include un foro collegato a un condotto che termina con una valvola per variare la concentrazione di ossigeno desiderata.
Maschera semplice
Concentrazione variabile. La maschera semplice non ha un sistema di miscelazione preciso come la maschera di Venturi, quindi la concentrazione di ossigeno fornita può variare in base al flusso di ossigeno e alla respirazione del paziente.
Comfort. È meno comoda rispetto ad altri dispositivi e può impedire l’alimentazione durante l’uso.
In disuso. Questo tipo di maschera è considerato obsoleto e sconsigliato perché non fornisce una concentrazione precisa di ossigeno e può essere meno confortevole per il paziente.
Maschera di venturi: colori e percentuale di ossigeno erogata
Le maschere di Venturi sono dispositivi per l’ossigenoterapia che permettono di somministrare ossigeno a concentrazioni precise, grazie a un sistema di ugelli colorati che corrispondono a specifiche percentuali di ossigeno. Ecco una tabella che riassume i colori e le corrispondenti percentuali di ossigeno erogate:
Questi dati mostrano come la maschera di Venturi possa essere regolata per fornire una gamma di concentrazioni di ossigeno, da 24% a 50%, modificando semplicemente l’ugello colorato collegato al dispositivo. Le maschere di Venturi pediatriche offrono diverse percentuali di ossigeno
Percentuali di ossigeno erogate con le cannule nasali
Le percentuali di ossigeno erogate tramite le cannule nasali variano a seconda del flusso di ossigeno utilizzato. Ecco un riepilogo delle percentuali di ossigeno erogate con le cannule nasali in base al flusso:
- 1 litro al minuto: Circa il 24% di ossigeno
- 2 litri al minuto: Circa il 28% di ossigeno
- 3 litri al minuto: Circa il 32% di ossigeno
- 4 litri al minuto: Circa il 36% di ossigeno
- 5 litri al minuto: circa 40% di ossigeno
- 6 litri al minuto: approssimativamente 44% di ossigeno
- 7 litri al minuto: approssimativamente 50% di ossigeno
- 8 litri al minuto: approssimativamente 60% di ossigeno
Questi valori mostrano come le cannule nasali possano fornire una gamma di concentrazioni di ossigeno, aumentando proporzionalmente al flusso somministrato per garantire un’adeguata ossigenazione del paziente.
Redazione Nurse Times
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