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Riceviamo la tesi della dott.ssa Rosabella Gisolfi, laureatasi presso l’Università degli Studi di Salerno, relatore prof. Adolfo Stellato.
Abstract
INTRODUZIONE
Quando parliamo di violenza di genere ci riferiamo a tutte quelle forme di violenza esercitate contro un’altra persona in base al suo orientamento sessuale, identità di genere o sesso, che possono ledere alla persona stessa. Queste vittime spesso a causa degli esisti dei maltrattamenti fisici devono rivolgersi ai sanitari.
OBIETTIVI
Con questo elaborato si intendono individuare elementi efficaci per poter riconoscere la presenza di una situazione di violenza e una volta individuata, capire se la situazione viene sostenuta da un’adeguata professionalità o se al contrario sia necessaria una maggiore formazione del personale infermieristico.
METODI E MATERIALI
Per questo studio è stata fatta una revisione della letteratura e gli articoli sono stati ricercati principalmente grazie alla consultazione di bibliografia scientifica e alla banca dati “PubMed”, concentrandomi sull’impatto che la violenza di genere può comportare a livello fisico e psichico e la relativa presa in carico infermieristica. In aggiunta è stato strutturato un questionario a risposta multipla, con la possibilità di dare anche risposte aperte mediante la voce “altro”, diretto agli infermieri, da completare in forma anonima, per valutare la preparazione media degli operatori sanitari nel prendere in carico questo tipo di pazienti.
RISULTATI
Dai dati emersi dai vari articoli consultati e dalle risposte del questionario si evince che purtroppo oggi in molte realtà lavorative c’è ancora una formazione infermieristica scadente. Tale mancanza di professionalità, se non prontamente colmata, andrà a discapito della vittima, rischiando così di incrementare ulteriormente la drammaticità del caso.
CONCLUSIONI
In definitiva possiamo affermare che gli infermieri necessitano di indicazioni specifiche che permettano loro di identificare precocemente una violenza e migliorare la presa in carico della vittima non soltanto in ambito diagnostico clinico e assistenziale, ma anche a livello empatico, con la finalità di migliorare l’outcome fisico, ma soprattutto psichico e sociale. Tutto ciò richiede però un trattamento non solo infermieristico, ma multidisciplinare.
Rosabella Gisolfi
Allegato
Tesi: “La violenza di genere tra corpo e mente: il ruolo dell’infermiere”
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