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La dott.ssa Romito presenta uno studio osservazionale trasversale sulle competenze transculturali degli infermieri italiani nel contesto sanitario attuale

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Gentile Direttore di NurseTimes,

sono Fabiana Romito, neolaureata in Infermieristica all’Università degli studi di Bari Aldo Moro. Con la presente vorrei sottoporre ai suoi lettori il mio elaborato di tesi dal titolo “Le competenze transculturali degli infermieri italiani nel contesto sanitario attuale: studio osservazionale trasversale”.

Il progetto editoriale denominato NeXT 2.0 permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale. Inviateci le vostre tesi di laurea a [email protected]

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ABSTRACT
Background

Negli ultimi anni il panorama assistenziale italiano ha subito trasformazioni profonde, dettate principalmente dai cambiamenti demografici e dai flussi migratori, che hanno reso necessario riconsiderare l’approccio ai bisogni dei pazienti stranieri. In questo contesto, la competenza transculturale rappresenta una risorsa fondamentale per gli infermieri, chiamati a superare barriere linguistiche e valoriali, personalizzando l’assistenza e adottando pratiche sensibili alle differenze culturali.

Obiettivo

Il presente studio si propone di analizzare le competenze transculturali degli infermieri italiani attraverso l’utilizzo del questionario Cross-Cultural Competence in Healthcare Questionnaire (CCCHP-27), con l’obiettivo di esplorare il livello complessivo di competenza e le relazioni tra le diverse dimensioni che la compongono. Il campione, costituito da 70 infermieri reclutati su base volontaria, ha compilato un questionario online autosomministrato.

Materiali e metodi

La ricerca ha coinvolto un campione di 70 infermieri operanti su tutto il territorio nazionale, selezionati su base volontaria attraverso la somministrazione di un questionario online. Il CCCHP-27, validato in ambito europeo, ha indagato cinque dimensioni fondamentali della competenza transculturale, mentre la raccolta dati ha compreso anche variabili sociodemografiche e la verifica dell’eventuale formazione transculturale ricevuta.

I dati raccolti sono stati elaborati mediante Microsoft Excel, calcolando statistiche descrittive e correlazioni non parametriche di Spearman (ρ), considerate adeguate in quanto i dati presentano una scala ordinale e non seguono una distribuzione normale. Per ciascuna correlazione è stata successivamente valutata la significatività statistica (p-value), al fine di verificare la robustezza delle associazioni osservate tra le variabili.

Risultati

Dall’analisi è emersa un’elevata motivazione personale e buona padronanza di abilità pratiche nella gestione di contesti multiculturali. Tuttavia, i punteggi relativi agli atteggiamenti, alle conoscenze teoriche e all’empatia multiculturale risultano inferiori, segnalando la presenza di criticità soprattutto sul piano della tolleranza, della consapevolezza dei concetti culturali e della gestione emotiva. Le analisi hanno evidenziato correlazioni significative tra alcune dimensioni del questionario, in particolare tra Motivation-Skills (ρ = 0.61; p < 0.001), Motivation-Social Desiderability (ρ = 0.64; p < 0.001), Skills-Social Desiderability (ρ = 0.52; p < 0.001) e Attitudes-Knowledge/Awareness (ρ = 0.43; p < 0.001). Questi risultati suggeriscono un’interdipendenza tra la motivazione personale, le abilità operative e la tendenza alla desiderabilità sociale, a conferma del carattere dinamico e multidimensionale della competenza transculturale.

Non sono emerse correlazioni statisticamente significative tra l’aver ricevuto una formazione specifica in ambito transculturale e le dimensioni del CCCHP-27, indicando che la formazione attuale potrebbe non incidere in modo sostanziale sui livelli di competenza percepiti. Tale risultato potrebbe riflettere la scarsa diffusione e omogeneità dei percorsi formativi in questo ambito o l’influenza di altre variabili esperienziali e relazionali.

Conclusioni

L’indagine mostra come gli infermieri italiani siano fortemente motivati a adattare l’assistenza ai bisogni di pazienti provenienti da contesti diversi, ma che persistano lacune rilevanti nella formazione e nella acquisizione di atteggiamenti profondi e conoscenze teoriche. I dati suggeriscono la necessità di rinnovare i percorsi didattici, privilegiando pratiche esperienziali, simulazioni e l’integrazione del mediatore culturale all’interno della formazione. Si raccomanda di rafforzare la collaborazione tra università e strutture sanitarie per inserire la competenza transculturale nei curriculum e nei programmi di aggiornamento continuo. Il lavoro svolto evidenzia punti di forza e criticità del personale infermieristico italiano, contribuendo allo sviluppo di una cultura dell’assistenza più inclusiva e centrata sulla persona.

Dott.ssa Fabiana Romito

Tesi: “Le competenze transculturali degli infermieri italiani nel contesto sanitario attuale: studio osservazionale trasversale”


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