“Temo che il caso degli infermieri gettonisti al San Raffaele sia solo la punta di un iceberg. Come abbiamo più volte denunciato, il sistema sanitario italiano non può reggersi su un servizio fatto sempre di più da personale esternalizzato, turni di emergenza e straordinari senza fine”. Esordisce così, in una nota, Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo PD al Senato ed ex ministro della Salute, commentando il caso dell’ospedale San Raffaele di Milano, che ha riacceso il confronto sul ricorso ai professionisti sanitari gettonisti.
“Il fenomeno dei gettonisti – prosegue Lorenzin – è ormai strutturale nel settore pubblico e privato sta arrivando a un punto di non ritorno, con il serio rischio di compromettere la qualità delle prestazioni sanitarie. E a pagarne il prezzo, come sempre, sono i pazienti”.
Sempre Lorenzin: “Questa situazione è l’ennesima dimostrazione che è urgente una riforma strutturale del personale sanitario, che punti non solo sull’incremento delle assunzioni, ma anche sulla qualità della formazione, su condizioni di lavoro e retribuzioni adeguate. È impensabile continuare a fare le nozze coi fichi secchi, sperando che il sistema regga con soluzioni temporanee che non risolvono i problemi strutturali”.
Continua la parlamentare: “Un altro aspetto preoccupante riguarda il nuovo fenomeno delle dimissioni di medici e infermieri, testimonianza di un meccanismo che rischia di diventare una spirale negativa. La soluzione non può essere l’assunzione indiscriminata di professionisti stranieri, se non vengono adeguatamente formati e integrati nel nostro sistema sanitario. La mancanza di un progetto formativo serio e di un adeguato supporto è un errore che non possiamo permetterci”.
Conclude lorenzin: “È tempo di agire, di mettere in campo politiche sanitarie che abbiano una visione, mettendo al centro la qualità delle prestazioni, la dignità dei professionisti e la tutela della salute dei cittadini. Solo così potremo garantire un Servizio sanitario nazionale veramente pubblico e di qualità”.
Redazione Nurse Times
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