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San Raffaele di Milano, scende in campo l’ex medico di Berlusconi: Alberto Zangrillo nominato chief clinical officer

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“A chiedere scusa non si sbaglia mai. Anzi, ne approfitto per chiedere scusa se abbiamo arrecato un danno che non avremmo voluto arrecare. Quella è stata un’emergenza non affrontata come una situazione di emergenza”. Lo ha affermato al Tg3 Lombardia il professor Alberto Zangrillo, responsabile delle attività cliniche del San Raffaele di Milano, dopo il caos del reparto Iceberg, che ha portato alle dimissioni dell’amministratore unico Francesco Galli.

Toccherà proprio a Zangrillo riportare ordine nell’ospedale letteralmente travolto dalle polemiche. Il noto medico, che in passato ha avuto in cura Silvio Berlusconi, è stato infatti nominato chief clinical officer e “supporterà i vertici e l’organizzazione aziendale per ottimizzare il coordinamento clinico e strategico delle aree cliniche”, come si legge nella comunicazione aziendale firmata dal nuovo amministratore Marco Centenari. Che aggiunge: “La sua indiscussa esperienza e riconosciuta leadership saranno al servizio dell’eccellenza clinica della nostra istituzione”.

“Stiamo parlando di un reparto ad alta intensità e sovraccarico di malati – ha osservato Zangrillo nell’intervista al Tg3 Lombardia -. E’ stato un evento molto spiacevole, che fortunatamente non è esitato in qualcosa di molto grave e ci tengo a dire che c’è stata una risposta veloce e repentina per riacquistare immediatamente l’equilibrio gestionale”. Sulla visita dei carabinieri del Nas e sugli accertamenti avviati dalla Regione Lombardia: “Credo sia doveroso, ma non abbiamo nulla da temere”. E cooperative esterne: “Preferisco i miei infermieri, che ho formato e che mi conoscono”.

Le parole del nuovo amministratore unico Marco Centenari

Tornando a parlare dopo quanto accaduto nei giorni scorsi al San Raffaele, il nuovo amministratore unico Marco Centenari ha dichiarato: “L’episodio non rappresenta in alcun modo ciò che siamo, ossia un punto di riferimento nazionale e internazionale per assistenza, ricerca e formazione, fondato su donne e uomini di straordinario valore e sulla fiducia di migliaia di pazienti che ogni giorno si affidano a noi”.

E ancora: “La sicurezza dei nostri pazienti rappresenta per noi un principio assoluto e non è negoziabile. Quanto successo ha riguardato un singolo reparto ed è stato prontamente gestito: l’attività assistenziale del San Raffaele si è svolta e continua a svolgersi regolarmente, in condizioni di pieno ordine, controllo e sicurezza. Mi sono immediatamente attivato affinché fossero adottate tutte le ulteriori misure utili a rafforzare i presidi organizzativi e di controllo. Sarà mia responsabilità evitare che mai più si verifichino episodi che possano creare un minimo disagio ai nostri pazienti”.

Sempre Centenari: “Da sempre, chiunque operi all’interno del San Raffaele sa che deve attenersi ai più elevati standard clinici, scientifici ed etici. L’ospedale continuerà a mantenere un modello clinico e scientifico di eccellenza, fondato su competenza, trasparenza e rigore assoluto. Con queste mie parole e con le azioni già intraprese confido che non ci sarà più spazio per reiterare speculazioni e fraintendimenti sul valore della nostra istituzione, come quelle che abbiamo visto proliferare nelle ultime ore”.

Chi è Alberto Zangrillo

Zangrillo, 67 anni, è stato direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione generale del San Raffaele, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione cardio toracico vascolare dello stesso Istituto, nonché direttore dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione dell’Irccs San Raffaele Turro. È inoltre professore ordinario di Anestesia e rianimazione, prorettore per le attività cliniche dell’Università Vita-Salute San Raffaele, referente direzionale per le aree cliniche e coordinatore dell’Area cardiovascolare dell’Irccs di via Oggettiva.

Autore di oltre 500 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali indicizzate, citate complessivamente più di 18mila volte, ha contribuito a studi pubblicati su Nejm, Jama, Circulation e British Medical Journal, ed è autore o coautore di 41 libri o capitoli di libro. Secondo il database Scopus, figura tra i primi dieci medici al mondo per numero di pubblicazioni degli ultimi due anni nell’ambito dell’anestesia. Ha partecipato a 48 protocolli di ricerca randomizzati, approvati dal comitato etico del San Raffaele, spesso in qualità di principal investigator.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali e accademici. Tra questi: visiting professor alla Universidad Ces di Medellín (2016-2017); prorettore per le attività cliniche dell’Università vita-salute San Raffaele (2013-2016); membro della Commissione sviluppo sanità della Regione Lombardia dal 2013; editor in chief della rivista Heart, Lung and Vessels e revisore di grant internazionali (2009-2015). Dal 2018 è membro del Comitato degli esperti per lo sviluppo del Sistema sanitario lombardo e dal 2019 del Gruppo di lavoro Hta per la valutazione del device Impella 5.0.

È stato inoltre Consulente del ministro della Salute (2009-2011), membro del Comitato scientifico del centro controllo malattie nazionali, della Commissione sport e salute (2008-2011), della Commissione paritetica di programmazione congiunta del ministero della Salute-Istruzione e vicepresidente della Commissione nazionale ricerca sanitaria. Ha fatto parte della Commissione di bioetica del ministero della Salute (2008-2014) e presidente della II Commissione del Consiglio Superiore di Sanità (2011-2014). Per il suo contributo alla medicina e alla sanità pubblica ha ricevuto due importanti onorificenze della Repubblica Italiana: cavaliere al merito (2 giugno 2004) e commendatore (27 dicembre 2010).

Redazione Nurse Times

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