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Caos al San Raffaele di Milano: le reazioni di Fontana, Bertolaso e delle opposizioni

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San Raffaele travolto dagli errori degli infermieri della cooperativa. Le dimissioni di Galli scuotono la sanità lombarda, mentre Fontana e Bertolaso affrontano accuse e indagini.

Nelle ultime ore la cronaca ha dato risalto a un grave episodio avvenuto all’ospedale San Raffaele di Milano: nell’area di Terapia intensiva, affidata a infermieri di una cooperativa esterna, si sono verificati errori di somministrazione potenzialmente gravi. All’indomani del caos, che ha portato al blocco delle ammissioni nel reparto e alla deviazione di alcuni pazienti in altri ospedali, l’amministratore unico dell’Irccs, Francesco Galli, si è dimesso su decisione del CdA. Regione Lombardia ha immediatamente aperto un’indagine ATS per accertare le responsabilità, promettendo “massima attenzione e preoccupazione per quanto accaduto” .

I fatti di cronaca
  • Errori in reparto – Le mail interne dell’ospedale descrivono “situazioni a elevatissimo rischio” per i pazienti. In un caso un’infermiera ha confuso l’Amiodarone da 150 mg con un medicinale inesistente da 500 mg, somministrando dieci volte la dose prescritta . Altre criticità segnalate riguardano personale non formato sulle apparecchiature sanitarie e carenza di procedure.
  • Reazioni immediate – Il Pronto soccorso è stato temporaneamente chiuso al Triage, con trasferimento dei casi più gravi in altri reparti. Nel frattempo il Gruppo San Donato, di cui fa parte il San Raffaele, ha convocato un Cda straordinario: Galli è stato sfiduciato e ha lasciato l’incarico, mentre è stato nominato provvisoriamente Marco Centenari come nuovo amministratore unico.
  • Indagine ATS – L’assessore regionale Guido Bertolaso ha disposto “l’avvio immediato di un’indagine da parte dell’Ats” per “ricostruire con precisione quanto accaduto e verificare eventuali criticità organizzative o procedurali”. In un comunicato ufficiale ribadisce che il sistema sanitario lombardo “gestisce 10 milioni di abitanti, oltre 200 ospedali… È fisiologico che possano presentarsi criticità”, ma che di fronte a problemi specifici si interviene subito (come è stato fatto al San Raffaele) .
  • Ascolto e trasparenza – Regione e San Raffaele hanno assicurato piena collaborazione nelle verifiche. Bertolaso ha inoltre sottolineato che la decisione di dimettere Galli dimostra “sinergia fra pubblico e privato”. Alla fine delle indagini, precisa l’assessore, saranno adottate “ulteriori misure correttive”, se necessario .
Le reazioni della politica regionale

Attilio Fontana, governatore della Lombardia, invita alla prudenza. In un’intervista ha spiegato che è meglio attendere i risultati delle ispezioni ATS, prima di emettere giudizi definitivi. “Dopo l’esame dei risultati delle ispezioni potremo avere le idee più chiare”, ha affermato , segnalando che ogni decisione va presa sui fatti appurati, non sulle indiscrezioni. Il presidente sottolinea la necessità di “garantire la totale trasparenza” nella fase di accertamento e di tutelare “la salute e la sicurezza dei cittadini”.

Nella sua nota l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, evidenzia il ruolo del San Raffaele come “risorsa fondamentale, un vero fiore all’occhiello della sanità italiana, riconosciuto tra i migliori 100 ospedali al mondo”. Ribadisce però che, in un sistema così complesso, criticità come questa non possono essere escluse a priori: l’importante è intervenire prontamente e rafforzare controlli e formazione del personale. “In questo caso – assicura – si valuteranno procedure, requisiti del personale e condizioni organizzative” per evitare il ripetersi di simili incidenti.

Le critiche delle opposizioni

Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Regione, definisce l’episodio non un evento isolato, ma “un caso Lombardia”, frutto di “anni di subalternità tra pubblico e privato in sanità”. Secondo Majorino, occorre “ribaltare la gestione” del modello sanitario regionale e avviare una seduta straordinaria del Consiglio regionale per discuterne.

Nicola Di Marco, capogruppo M5S, parla di “ennesimo scivolamento verso il baratro del sistema sanitario lombardo”, denunciando che “è la vita dei pazienti a essere a rischio” quando le cure intensive sono affidate a personale infermieristico non adeguatamente formato. Di Marco annuncia un’interrogazione regionale sull’episodio, chiedendo conto all’assessorato su come evitare “che il principio ‘se paghi ti curi, altrimenti aspetti’ diventi ‘se paghi ti curi, altrimenti rischi la vita’”.

Il commento della consigliera regionale Carmela Rozza (Pd)

La consigliera regionale lombarda del Pd, Carmela Rozza, ribatte così all’assessore Bertolaso, che ha definito “criticità” quanto accaduto al San Raffaele: “Non si tratta di una fisiologica criticità, ma di un fatto gravissimo, non facilmente giustificabile, uno di quegli eventi che in un ospedale non dovrebbero mai accadere. Al San Raffaele si è messa a rischio la salute di decine di pazienti. Come ha detto l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, nel discorso alla Città di Sant’Ambrogio ‘il privato profit fa della salute un affare’. La gestione di Rotelli è quella del padrone delle ferriere. Non si pone come primo obiettivo la cura dei pazienti, e tantomeno la qualità dell’assistenza, ma solo il profitto”.

Sempre Rozza: “Non c’è neppure alcun rispetto dei lavoratori. Non si rinnova loro un contratto scaduto da anni, il che ovviamente porta alla fuga dei professionisti della sanità, anche di quelli formati e laureati proprio al San Raffaele. Pretendiamo di sapere subito da Bertolaso come pensa di affrontare il problema. Una simile situazione è gravissima e inaccettabile, e non si può rischiare si ripeta. Per questo va interdetto l’impiego di personale esterno nei reparti a massima intensità”.

Redazione Nurse Times

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