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Bottega (Nursind): “Infermieri italiani tra i meno pagati d’Europa”

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Nursind dichiara formalmente lo stato di agitazione al Ministero
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Roma, 29 ottobre – “Mancano all’appello 70mila infermieri. Come si può anche solo pensare di costruire la sanità del futuro con questa ormai cronica carenza di personale? Le sfide che abbiamo di fronte, a cominciare dalle riforme del Pnrr, però, non consentono più di girarsi dall’altra parte. Anche perché senza questi professionisti il Ssn non ha gambe su cui camminare”. Lo ha detto il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, durante la manifestazione “Sanità, se non la curi non ti cura!”.

“E’ la ragione per cui ci aspettiamo un segnale concreto nella prossima Legge di Bilancio, pur consapevoli che i margini di manovra sono stretti per via delle poche risorse a disposizione. Bisognerà fare delle scelte – ha incalzato il segretario – e confidiamo che questo vulnus diventi una priorità delle nostre istituzioni e venga sanato al più presto”. Anche perché, è il ragionamento che fa Bottega, “solo così potremo sperare da un lato di interrompere la triste sequela di aggressioni ai danni, in primis, degli infermieri. E dall’altro di motivare i giovani ad avvicinarsi alla nostra professione che, sotto organico com’è, invece non crea appeal”.

Secondo Bottega, “con l’imminente firma definitiva del contratto di comparto qualche passo in avanti sul piano della valorizzazione degli infermieri potremo dire di averlo fatto, almeno sulla carta. Ma non basta. Gli stipendi tra i più bassi d’Europa, a fronte del carico di responsabilità e di un tipo di lavoro nei fatti usurante, seppure non riconosciuto come tale, infatti, continuano a non essere un bel biglietto da visita. Ecco perché – ha concluso – bisogna investire sugli infermieri e non perdere altro tempo. Di mezzo c’è l’assistenza e la cura che vanno garantite ai pazienti”.

Redazione NurseTimes

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