Un team di ricercatori dell’Università di Nottingham, insieme a medici del Nottingham University Hospitals NHS Trust, hanno sviluppato un metodo ultrarapido per la diagnosi genetica dei tumori al cervello, che ridurrà il tempo necessario per classificarli da sei/otto settimane ad appena due ore. Questa tecnologia è più economica, elimina la necessità di test multipli e accelera l’accesso a trattamenti e sperimentazioni cliniche. Il relativo studio è stato pubblicato sulla rivista Neuro-Oncology.
Il test si basa su un piccolo dispositivo portatile, prodotto da Oxford Nanopore Technologies, che legge il Dna, facendolo passare attraverso minuscoli pori. Questo processo genera segnali elettrici che vengono letti da un software specifico, chiamato ROBIN (Rapid Onco-genomic Brain Intraoperative Classification). Il programma confronta i dati ottenuti con un database di profili genetici già conosciuti, identificando il tipo di tumore in modo molto veloce.
Durante una sperimentazione clinica condotta su 50 pazienti il test ha dimostrato un’accuratezza del 100%. In oltre tre casi su quattro (76%), è stato possibile individuare correttamente il tipo di tumore già nella prima ora. Ciò significa che i medici, durante un’operazione chirurgica, possono prendere decisioni immediate e più precise su come procedere.
“Una volta ottenuto un campione da un paziente, possiamo estrarre rapidamente il Dna e analizzarne le diverse proprietà per ottenere le informazioni necessarie – affermano i ricercatori -. In questo caso la metilazione è quella che ci interessa di più nella fase iniziale, perché definisce il tipo di tumore”.
La dottoressa Karen Noble, direttrice di Ricerca, politiche e innovazione al Brain Tumour Research, ha dichiarato: “Siamo incoraggiati dallo sviluppo di questa tecnica diagnostica rapida, che potrebbe fare davvero la differenza per le persone affette da tumori al cervello. Ricevere una diagnosi in sole due ore, anziché attendere fino a otto settimane, potrebbe alleviare lo stress emotivo dei pazienti ed eliminare inutili ritardi nell’accesso alle cure“.
Full text dell’articolo pubblicato su Neuro-Oncology
Redazione Nurse Times
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