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Cardarelli di Napoli, infermiere denuncia anomalie nella procedura di mobilità interregionale: “Nullaosta prima accettati, poi…”

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Di seguito un post pubblicato su Facebook dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, a seguito della segnalazione di un infermiere risultato idoneo nella graduatoria di mobilità verso l’Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli.

Una nuova segnalazione solleva dubbi e malcontento sul funzionamento dei concorsi e delle procedure di mobilità interregionale nella sanità campana. A scrivere è un infermiere, tra gli 80 candidati risultati idonei nella graduatoria di mobilità verso l’A.O. Cardarelli, il più grande ospedale del Mezzogiorno.

Secondo la testimonianza raccolta, i candidati – tutti provenienti da strutture sanitarie del Nord Italia – avevano già ottenuto il nullaosta dalle proprie aziende di appartenenza, in date comprese tra settembre 2025 e aprile 2026. L’Azienda ospedaliera Cardarelli, inizialmente, aveva accettato formalmente tali date, anche con protocolli ufficiali e firme del direttore dell’Ufficio Risorse Umane.

Ma circa un mese dopo è arrivata la sorpresa amara via Pec: l’ospedale Cardarelli ha comunicato una rettifica della data di immissione in servizio, anticipandola o posticipandola d’ufficio al 1° gennaio 2026 per tutti i candidati, a prescindere dalle disponibilità già comunicate e accettate. Una decisione che, di fatto, rischia di rendere inutilizzabili i nullaosta già ottenuti, vanificando gli sforzi di chi aveva trovato un accordo con la propria azienda per rientrare nei tempi.

“Così rischiamo di perdere tutto: il trasferimento, il posto e la possibilità di tornare a casa dopo anni di lavoro al Nord – afferma uno dei candidati -. È una decisione che riteniamo irrispettosa e inadeguata, soprattutto dopo che ci era stato detto nero su bianco che le date andavano bene”.

A preoccupare è anche l’effetto concreto sull’intera procedura. “Se non c’è flessibilità da parte del Cardarelli nell’accettare i tempi delle aziende di provenienza, rischia di saltare una graduatoria di oltre 400 professionisti già pronti a rientrare e a rafforzare i reparti”, conclude il messaggio.

Una denuncia che solleva una domanda centrale: come si può parlare di carenza di personale infermieristico, se poi si pongono ostacoli a chi vuole tornare a lavorare nella propria terra?

La segnalazione dell’infermiere a Nurse Times

Lo stesso autore della segnalazione a Nessuno tocchi Ippocrate ha scritto una mail anche alla redazione di Nurse Times, chiedendo di restare anonimo e aggiungendo quanto segue.

“É normale che un’azienda di rilievo nazionale come il Cardarelli, con carenze di organico e che indice una mobilità interregionale, si permetta di essere così ostativa e inosservante di protocolli esecutivi da essa stessa banditi? É normale perdere la possibilità di ritornare a casa solo perché non si può aspettare qualche mese in più? A pro di cosa? Così facendo, molte aziende non rilasceranno il nullaosta e si perderà una buona fetta della graduatoria! Questo é il modo di ragionare di certi dirigenti, se così si possono chiamare?”.

La redazione di Nurse Times è ovviamente a disposizione dell’Azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli per un’eventuale replica e per chiarimenti in merito a quanto segnalato dall’infermiere.

Redazione Nurse Times

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