E’ una bella storia di solidarietà, quella che arriva dall’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana (Trento), dove le infermiere che curano una giovane studentessa straniera, ricoverata dopo un gravissimo incidente stradale avvenuto l’11 gennaio scorso, hanno organizzato una raccolta fondi su Gofoundme per aiutarla e per consentire ai genitori, accorsi dalla Spagna, di starle accanto.
Irene – questo il nome della studentessa, 20 anni, spagnola – rimase incastrata tra le lamiere della sua auto dopo il violento frontale con un furgone. Liberata dai vigili del fuoco, fu trasportata in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento e ora sta affrontando una lunga riabilitazione.
“Irene sta affrontando un momento delicato e i suoi genitori hanno fatto l’unica cosa che sentivano giusta: lasciare tutto per starle accanto – si legge sul portale della raccolta fondi (clicca QUI per visualizzarla e contribuire) -. La ragazza è arrivata in Italia dalla Spagna per studiare Infermieristica, ma un grave incidente ha messo in pausa la sua vita e quella delle persone che la amano. I suoi genitori ora sono in Trentino, senza entrate, e con la necessità urgente di affittare una casa per restare vicino alla figlia e accompagnarla giorno per giorno nel percorso di cura”.
E ancora: “Con questa raccolta fondi vogliamo dare loro un aiuto concreto: ogni contributo servirà a coprire le spese di alloggio, trasporti e necessità quotidiane, permettendo alla famiglia di concentrarsi solo su ciò che conta davvero, ossia la salute e il benessere di Irene. Perché adesso la cosa che conta davvero è esserci. Ogni aiuto, piccolo o grande, farà davvero la differenza. Grazie!”.
La gara di solidarietà è già partita e sembra procedere a gonfie vele: 92 le donazioni giunte finore, per un importo di quasi 4mila euro. L’obiettivo è arrivare a 8mila. I fondi saranno gestiti da Iciar Garaita Gutierrez, mamma della giovane studentessa (l’Iban è intestato a entrambi i genitori). Ciò per garantire la massima trasparenza nella gestione del sostegno che in tanti stanno offrendo.
Redazione Nurse Times
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